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12/10/2022

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Le rivoluzioni non avvengono per caso nella blockchain

Proof of Stake agevolerà la creazione di applicazioni e smart contract

La notizia che c'è stata "la fusione" di Ethereum, ma probabilmente non si è compresa l'intera portata dell'operazione.
Quasi tutti gli analisti hanno posto l'attenzione sull'impatto ambientale, vero tallone d'Achille delle criptovalute. Sono emersi moltissimi studi che dimostrano dei numeri impressionanti del consumo di energia, perché Ethereum consumava circa 84 TWh di elettricità all'anno, ma con l'evoluzione si riduce a 0,01 TWh.
Quindi molto bene per l'ambiente.
Detto questo, si tratta di una rivoluzione per la blockchain e di conseguenza per le cryptovalute.
Tralasciando queste ultime, il cui cammino non è per niente chiaro a causa della volatilità e sul piano regolatorio, e ci porterebbe fuori strada sulle considerazioni generali, diventa estremamente interessante al fine delle applicazioni della blockchain a vario livello.
Ma di cosa stiamo parlando?
Anche in questa rubrica avevo parlato dell'impatto del "gas fee", il costo delle operazioni, che stava diventando molto oneroso e questo cambiamento potrebbe agevolare l'introduzione su larga scala degli smart contract, che sono basati sulla blockchain.


Ricordando che una blockchain non è altro che un registro condiviso con meccanismi incrociati di verifica, la possibilità di poterla utilizzare in maniera "quasi green" e su larga scala aumenta le opportunità.
Tecnicamente, Ethereum è passata da POS (proof of stake) a POW (proof of work), due sistemi differenti di gestione e il passaggio è stato chiamato "la fusione".
Questa si riferisce al momento in cui la rete principale originale di Ethereum è divenuta parte di una blockchain di Proof of Stake separata, detta "Beacon Chain", ora esistente come un'unica catena.
Senza annoiare, l'algoritmo POW offre un livello di decentralizzazione maggiore e di conseguenza un livello di sicurezza molto più alto, mentre il POS emerge per la scalabilità e un costo energetico molto più basso.
Semplificando ulteriormente, il Proof of Stake diventa l'algoritmo migliore per le criptovalute, mentre il Proof of Work diventa quello preferito per chi deve fare molte operazioni sulle blockchain, tipiche per esempio degli smart contract.
Accennavo, sempre in quel pezzo di questa rubrica, che nuove blockchain stavano nascendo, ma qualche osservatore ha ipotizzato che questa fusione di Ethereum sia una risposta semplicemente tattica a questi nuovi player.



In realtà, è un cambio di paradigma da parte di un grosso player, non una risposta ai concorrenti, perché siamo in una fase storica per cui stanno iniziando molti progetti Web3 e sappiamo quanto la blockchain sia importante.
Trattandosi del sistema più diffuso, che vanta una grande comunità di sviluppatori in tutto il mondo, questo impatto è estremamente significativo per il futuro delle applicazioni, NFT e Metaverso ne gioveranno.
Questo è l'impatto più importante, quello energetico era doveroso, ma non mette al riparo da eventuali frodi e il problema, per una cryptovaluta, non è trascurabile.
Il costo della scrittura di una transazione era in costante calo, ma restava troppo alto per gli smart contract.
Vedremo cosa accadrà in futuro.


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