Merger and Acquisition: mercato in fermento nonostante l'instabilità economica
Andrea Scaffidi (WTW): sebbene ci sia stato un rallentamento quest'anno l'attività M&A rimane molto robusta. Chiudere le operazioni è diventato però più difficile a causa della maggiore volatilità e delle questioni macroeconomiche
Le allerte che danno il mercato M&A in procinto di entrare in una fase di stagnazione sono premature: i dealmaker hanno infatti registrato il terzo più alto numero di operazioni completate in un primo semestre dell'anno, da quando la ricerca sulle operazioni di M&A di WTW è iniziata, nel 2008.
Secondo l'analisi del Quarterly Deal Performance Monitor di WTW, sono solo due gli anni in cui è stato superato il record di 441 operazioni (di oltre 100 milioni di dollari ciascuna) nei primi sei mesi del 2022: il 2021, quando si è verificata un'eccezionale ripresa dopo la pandemia, e il 2015.

I dati raccolti in collaborazione con l'M&A Research Centre della Business School di Londra (ex Cass Business School), rivelano che, sebbene l'attività M&A abbia subìto un rallentamento rispetto al record assoluto del 2021 - con 484 operazioni del primo semestre - i volumi di M&A rimangono sostenuti quest'anno, con il numero di transazioni che continua a superare i livelli pre-pandemia.
La performance delle operazioni, al contrario, ha fatto fatica a risalire e ha subìto l'impatto della volatilità del mercato.
Nei primi sei mesi del 2022, tra l'impennata dell'inflazione, l'aumento dei tassi di interesse, le tensioni geopolitiche e la pandemia in corso, i buyer hanno sottoperformato il mercato del 4,8%, rispetto alla performance delle azioni.
Nel 2022 è aumentato anche il tempo medio di chiusura di un'operazione (tra l'annuncio e il closing): nel primo semestre 2022, infatti, il 60% delle transazioni è durato più di 70 giorni, rispetto al 54% del primo semestre 2021.
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