Investire sui giovani per progettare un futuro credibile
Per dare basi solide al futuro l'Italia deve mettere al centro la valorizzazione del capitale umano delle nuove generazioni, un bene diventato sempre più scarso nel nostro Paese
Il 2021 è stato l'anno della progettazione della nuova fase di sviluppo del Paese dopo l'impatto inedito e inatteso della pandemia.
Il governo italiano ha steso il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che contiene progetti ambiziosi, finanziati soprattutto attraverso le risorse di Next Generation EU (NGEU).
Il 2022 segna, quindi, l'inizio di una nuova fase.
Per dare basi solide al futuro l'Italia deve mettere al centro la valorizzazione del capitale umano delle nuove generazioni, un bene diventato sempre più scarso nel nostro paese.
Rafforzare i percorsi formativi e professionali dei giovani: questo l'obiettivo principale, non solo per superare i limiti e gli squilibri passati (nel rapporto quantitativo tra generazioni e nel rapporto tra debito pubblico e ricchezza prodotta) ma anche per cogliere le opportunità di uno sviluppo inclusivo e sostenibile che valorizzi le competenze necessarie per la transizione digitale e verde.

È questo il succo del libro "Condizione giovanile in Italia.
Rapporto Giovani 2022", redatto dall'Osservatorio Giovani dell'Istituto Giuseppe Toniolo, edito da Il Mulino.
Il testo presenta nella prima parte i quattro fronti su cui si giocano le sorti di una ripresa che possa far leva sulle intelligenze, le energie e la vitalità delle nuove generazioni: le nuove modalità di formazione e le nuove competenze; i nuovi lavori; i nuovi nuclei familiari; le nuove forme di partecipazione sociale.
Nella seconda parte si approfondiscono condizione e aspettative delle categorie alle quali il PNRR si rivolge: oltre ai giovani, le donne, chi vive al Sud e nelle aree economicamente meno dinamiche del paese.