Le città con il costo della vita più alto per i dipendenti all'estero
Marco Valerio Morelli (Mercer): in Europa quelle svizzere sono le più care. Per le aziende il benessere economico dei lavoratori è un criterio fondamentale nella capacità di attrarre e trattenere i migliori profili
Lavorare all'estero è un'opportunità che alletta molti dipendenti.
La possibilità di farsi un'esperienza internazionale è sempre utile in un'ottica di carriera e CV.
Però ci sono anche dei fattori che vanno considerati, come il costo della vita nei Paesi di destinazione.
E' da tener presente l'indagine di Mercer Cost of Living 2022 che stabilisce la classifica delle 227 città più care del mondo per il personale espatriato.

Se Hong Kong si conferma la città più cara, Zurigo (2) e altre tre città svizzere, Ginevra (3), Basilea (4) e Berna (5), completano il quadro delle cinque località più care del mondo per i dipendenti chiamati a ricoprire incarichi internazionali.
I dati sul costo della vita di Mercer combinati all'analisi e alla ricerca sulla mobilità condotta presso i clienti indicano che l'espansione del lavoro flessibile e da remoto, il conflitto in Ucraina, le oscillazioni dei tassi di cambio e l'inflazione diffusa incidono in maniera significativa sulla retribuzione e i risparmi dei dipendenti, con possibili ricadute anche significative sulla competizione globale delle aziende ad accaparrarsi i talenti.
Secondo Marco Valerio Morelli, Amministratore Delegato di Mercer Italia, "la volatilità innescata dalla pandemia è stata ulteriormente aggravata dalla crisi ucraina, alimentando pesanti incertezze economiche e politiche su scala globale.

A questo si aggiunge l'impennata dell'inflazione in molti Paesi a livello mondiale, con inevitabili ripercussioni sul potere d'acquisto e la stabilità socioeconomica dei dipendenti che hanno incarichi all'estero".
Gli espatriati remunerati sulla base di un modello retributivo nazionale (il bilancio aziendale) ricevono solitamente un'indennità per il costo della vita in modo da poter preservare il proprio potere d'acquisto anche nel Paese di destinazione.