L'eCommerce B2B in Italia tocca i 453 miliardi di euro nel 2021
Digitalizzazione: 7 aziende su 10 ci vogliono investire e il 14% ha avviato o ha intenzione di attivare progetti legati a blockchain. Le transazioni tramite marketplace B2b aumentano del 50% su anno
La digitalizzazione in ambito B2B sta attraversando forti cambiamenti.
La pandemia ha aumentato la consapevolezza delle imprese rispetto alla necessità di investire in digitale per garantire continuità operativa e aumentare la propria competitività, ma resta ancora bassa la percentuale di imprese che sta puntando in modo deciso sulla digitalizzazione delle relazioni B2B.
Sette imprese italiane su dieci (tra grandi realtà e PMI) hanno intenzione di investire in questo ambito, ma appena il 17% investe una quota significativa del proprio fatturato, tra il 2% e il 5%.
L'eCommerce B2B, inteso come il valore delle transazioni in cui l'ordine viene scambiato in formato digitale, ha raggiunto nel 2021 453 miliardi di euro, +12% rispetto al 2020, pari al 21% delle transazioni B2B totali italiane.

Dopo l'anno della pandemia, l'indicatore riprende a crescere in valore assoluto e aumenta dell'1% la sua incidenza sul fatturato italiano complessivo.
Sono 21mila le imprese che nel 2021 hanno utilizzato l'EDI (Electronic Data Interchange) per scambiarsi i principali documenti del ciclo dell'ordine (+5% rispetto al 2020), per 262 milioni di documenti scambiati (+4%).
Tra i documenti che hanno registrato una maggiore crescita troviamo l'ordine, la conferma d'ordine e l'avviso di spedizione.
Crescono del 50% rispetto al 2020 le transazioni tramite Marketplace B2B, percentuale costantemente in crescita negli ultimi 3 anni.
Queste piattaforme sono in grado di allargare le relazioni all'intero ecosistema a cui l'azienda appartiene, includendo in un unico spazio virtuale diverse tipologie di attori, provenienti da differenti settori merceologici e geografie.
Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano.
"La digitalizzazione nel B2b è sempre più uno strumento in grado di allargare le relazioni all'intero ecosistema a cui l'azienda appartiene moltiplicando le opportunità di collaborazione", afferma Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Digital B2B (nella foto).
"Questa dinamica, che fino a qualche anno fa si applicava solo al contesto nazionale e di filiera, si sta ora estendendo sempre più a livello internazionale con un coinvolgimento ampio di diversi settori economici.

In questo contesto diventa chiave il ruolo di provider e associazioni che, fornendo applicativi e competenze di revisione dei processi, possono aiutare le imprese in questa trasformazione.
Per le aziende è quindi sempre più necessario uscire dai confini non solo della propria organizzazione, ma anche della propria filiera di appartenenza per aprirsi a relazioni esterne in grado di fornire nuovi stimoli innovativi e nuove opportunità di business".
"Diverse tendenze stanno guidando il B2b verso logiche di ecosistema", spiega Paola Olivares, Direttore dell'Osservatorio Digital B2B (nella foto).
"Innanzitutto, si evidenzia la migrazione delle tecnologie abilitanti l'eCommerce B2B da sistemi chiusi generatori di efficienza a strumenti aperti in grado di migliorare l'efficacia e di coinvolgere l'intero ecosistema in cui le imprese sono inserite; poi lo sviluppo di sistemi capaci di garantire una maggiore automazione di processo, una migliore collaborazione tra attori e un aumento della sicurezza delle transazioni; e ancora il commitment a livello europeo nella realizzazione di un sistema unico e armonizzato di fatturazione elettronica che garantisca interoperabilità nello scambio documentale tra Paesi membri.