Azienda Italia bloccata tra tempi di pagamento fatture e credit crunch
Matteo Tarroni (Workinvoice): le PMI non crescono e faticano a innovare a causa della volatilità di incassi e spese. Il credito commerciale, se diventa un asset cedibile a fronte di cassa, rappresenta la soluzione ideale
Le aziende italiane sono chiuse in una morsa che ne blocca la crescita.
Non è un tema di oggi, ma una debolezza strutturale che da sempre affligge il nostro sistema economico.
E che oggi si acuisce per l'incertezza generata prima dalla pandemia, poi dalla guerra e dalla tempesta che si è abbattuta sulle materie prime e sulle catene di fornitura.
Una morsa che impedisce alle PMI di crescere
La morsa è determinata, in primo luogo, da tempi di incasso delle fatture che non hanno paragoni con i competitor europei: in Italia infatti la media di incasso è di 90 giorni contro i 30 giorni della Germania e i circa 40 della media UE.

Questo accadeva anche nel 2019 e nel 2018, ovvero pre-Covid e nonostante diversi richiami della Commissione Europea sul punto.
In secondo luogo, c'è l'impasse del credito bancario che si occupa sempre meno di questo problema: in Italia ogni anno si generano circa 500 miliardi di euro di crediti commerciali e soltanto il 25% di questo importo è finanziato dal credito tradizionale.
Il supporto da parte del credito bancario negli ultimi anni inoltre è venuto ancora meno, tanto che nel 2020 l'anticipo bancario è addirittura sceso del 33%, sottraendo quindi alle imprese un terzo della liquidità prima disponibile attraverso quel canale (il dato è dell'Osservatorio sul Supply Chain Finance del Polimi).
L'anticipo fatture bancario è stato poi solo in parte sostituito dagli altri strumenti di finanziamento del circolante che pure hanno registrato tassi di crescita in qualche caso importanti durante la pandemia: Factoring +7% e Invoice Trading +23%.
Le forze di mercato nella situazione attuale
Con la crisi degli ultimi anni, a questa situazione si sono sommate altre due forze di mercato che rendono la situazione delle PMI italiane ancora più precaria.

Da un lato, l'aumento del costo delle materie prime e la difficoltà di accesso ad alcune di esse, dalla mancanza di microchip, che sta mettendo in crisi il settore automotive, fino all'estrema volatilità del prezzo del legname.
Dall'altro lato, il problema legato ai tempi di trasporto della logistica che, con la pandemia, si sono allungati notevolmente tanto che, ad esempio, secondo le stime di Freightos (il principale servizio di analisi dati per la logistica), oggi per far arrivare della merce dalla Cina agli USA possono essere necessari fino a 73 giorni, contro i circa 40 durante il periodo pre-pandemia.