Azionario: è questo il momento giusto per rientrare sul mercato?
Carlo De Luca (Gamma Capital Markets): un salutare "repricing" di molti settori (FAANG, semiconduttori, robotica, IA, Cybersecurity) che rimarranno interessanti anche per i prossimi anni
Per quanto sia innegabile che i mercati siano diventati di non semplice lettura, se ragioniamo a bocce ferme e al netto dell'emotività forse riusciamo a fermare la trappola del gatto (mercato) che gioca col topo (noi).
Iniziamo dalle valutazioni.
Siamo entrati davvero in una fase ribassista?
Se guardiamo agli indicatori forniti dall'analisi tecnica la risposta è no.
Nonostante le perdite registrate sinora, i due indici più importanti per individuare la direzionalità del trend (Nasdaq e Standard& Poor's 500) non hanno ancora rotto al ribasso i supporti di lungo periodo (posti a 11.200/11.000 per il primo e a 3500/3400 il secondo) e potrebbero essere entrati (lo S&P non ancora a livello tecnico) in un movimento di correzione laterale.

Non ne abbiamo la certezza, quindi dovremo attendere il responso nei prossimi giorni sulla base di quello che ci segnaleranno gli indicatori che calcolano i livelli a seconda della forza con cui avvengono i movimenti di rialzo o ribasso.
In questo tipo di mercato, estremamente tecnico, infatti, sono gli algoritmi a decidere se e quando violare un livello in acquisto o vendita (come in questo caso) magari anche in assenza di notizie negative (se non addirittura in presenza di notizie positive) con l'unico fine di testare quei livelli.
Pertanto, in questo momento, trovo sia sbagliato ragionare sul breve termine (guidato dalle "macchinette") mentre bisognerebbe tenere lo sguardo alto sul lungo termine tornando a riflettere sulla base dei bilanci e dei fondamentali, i quali, a ben guardarli, ci raccontano un'altra storia.
Se è vero che nelle ultime trimestrali abbiamo avuto moltissime aziende apparentemente in sofferenza, andando a spulciare le voci del conto economico, è facile riscontrare come i manager americani, in maniera molto avveduta, abbiano approfittato della presente fase di confusione per fare un po' di pulizia di bilancio.

Provocando un'ulteriore vendita sul mercato azionario.
Visto da questa angolazione, è chiaro che il diavolo non è così brutto come lo si dipinge.
Anzi.
Questi scivoloni hanno permesso ai Price Earning dei due indici di riferimento di rientrare nella media degli ultimi cinque anni.
A queste valutazioni, dunque, non solo non sono cari ma hanno provocato un salutare "repricing" di molti settori (FAANG, semiconduttori, robotica, I.A., Cybersecurity) che rimarranno interessanti anche per i prossimi anni in quanto legati a storie di crescita e megatrend che non solo non verranno impattati in maniera significativa dalla stagnazione economica in corso, ma trattando a valutazioni più economiche, sarebbero sicuramente da "buy on the dip".