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01/06/2022

leisure

Il metaverso è già business anche per le aziende

C'è chi crede davvero che si tratti di videogiochi, piuttosto che un sistema per isolarsi, ma la realtà è diversa

Nell'ultimo mese e mezzo sono impegnato da una parte nell'intervenire ad eventi, ma dall'altra nel parlare di metaverso, non tanto per spiegarne le implicazioni, che sono molte, ma per raccontare che è un qualcosa di reale che sta cambiando già oggi la formazione e l'educazione, la manutenzione, la sanità e, ovviamente, l'intrattenimento.
Inutile girarci attorno: l'esperienza digitale sta diventando immersiva.
Poi, dobbiamo capire se la vogliamo come un qualcosa che aumenta la realtà, che ci aiuta a comprendere dei fenomeni mostrandoci immagini sintetiche, oppure è uno spazio persistente totalmente digitale, dove vivere esperienze. In qualsiasi caso, è di questo che si tratta, di esperienze. Sono stato recentemente nello stadio del Manchester United, quell'Old Trafford che mi è caro per motivi sportivi, e la sicurezza riesce, per esempio, a fare il proprio giro di controllo, anche durante la partita, servendosi di occhiali speciali che permettono di avere mani libere e comunicare all'intelligenza artificiale che il compito è stato fatto. Questa non solo registra il check umano, ma effettua un controllo visivo.


Stessa cosa accade in magazzino, dove il magazziniere indossa degli occhiali che mostrano l'ordine e un anello scannerizza il box dove sono contenuti i prodotti e il box dove il prodotto preso è stato deposto.
Due esempi, se volete, molto sciocchi e banali, di un metaverso di informazioni, perché in entrambi i casi si può far intervenire un collega da remoto per risolvere un problema. Non c'è bisogno di un avatar per parlare di metaverso, perché per me è una realtà digitale che ci permette di vivere un'esperienza o ci aiuta a fare meglio quello che facciamo. Se la vedete così, il passaggio risulta naturale. Se invece pensate che sia qualcosa di strano, allora provate - come mi hanno mostrato gli amici di Teamviewer - a mettere mano all'auto di Lewis Hamilton direttamente dalla fabbrica (ma funzionerebbe anche in salotto): ci si naviga dentro, si possono spostare i pezzi, si può condividere la visione con altri colleghi guardando le stesse immagini, del tutto sintetiche, ma da angolazioni diverse perché dipende dalla posizione in cui ci si trova. Oppure, partendo da una TAC, avere la ricostruzione di un cuore in 3D su cui fare le prove per un'operazione al limite dell'impossibile, avendo un consulto con qualcuno dall'altra parte del mondo che vede esattamente le stesse immagini. Non è una pubblicità, sono casi reali.

Il Metaverso non è solo il concerto di Travor Scott o una partita a Fortnite: è qualcosa di più. Ne parliamo il 15 giugno in una mattinata speciale, con tanti ospiti.
Qui il link per iscriversi e mettendo come codice promozionale "businesscommunity" avrete diritto all'ingresso gratuito.
PS: Belle le riunioni di persona, soprattutto quando arrivi a Francoforte con aereo in ritardo e devi farti 5 chilometri di corsa, passare due check di sicurezza (chissà poi perché) e arrivare al gate con l'assistente di volo che ti dice "un minuto più tardi e avresti trovato chiuso". Belle le riunioni di persona.

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