HR: quando diversità fa rima con inclusivitÃ
Fabio Todaro (Cornerstone OnDemand): come creare un ambiente di lavoro senza pregiudizi e stimolare la crescita aziendale
Quest'anno ad aprile anche in Italia è approdato il primo LGBT+ History Month, un intero mese dedicato alla celebrazione della lotta della comunità LGBT+ per i diritti civili, per l'autodeterminazione e contro l'omotransfobia attraverso iniziative diffuse in tutta la Penisola.
Obiettivo: combattere stigmi e pregiudizi e far crescere la consapevolezza e la conoscenza della storia della comunità arcobaleno quale punto di partenza per un dialogo sull'identità , i diritti conquistati e le battaglie a venire.

Un'occasione, questa, per riflettere su quanto la diversità in azienda sia fonte di ispirazione continua e di crescita.
Non vi sono, infatti, ormai più dubbi su quanto la diversità sia una ricchezza sia per le aziende sia per i lavoratori.
Che si tratti di diversità culturale, generazionale, religiosa, di genere o di orientamento sessuale, essa contribuisce in maniera decisiva a creare un ambiente di lavoro stimolante e dinamico.
Ecco perché oggi le aziende sono sempre più sensibili a questa tematica e sempre più orientate verso l'adozione di politiche strutturate di Diversity & Inclusion (D&I).
Imparare a gestire la diversità per far crescere l'azienda e i suoi talenti
Nel momento in cui è diventato chiaro quanto una gestione efficace della diversità potesse produrre innumerevoli benefici, in ambito aziendale si è affermato il cosiddetto Diversity Management, ossia quell'insieme di politiche volte a gestire la diversità degli individui e dei gruppi sociali nell'ambiente di lavoro con lo scopo di valorizzare il contributo unico che ciascuno può apportare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali in risposta alle sfide e alle continue trasformazioni della società e del mercato.
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