Cetti Galante (Intoo): per aver successo nel mondo del lavoro ci vuole la strategia della giraffa
Bisogna sapere accogliere ogni cambiamento come un'opportunità per evolvere, superando la paura. Le occasioni per trovare un nuovo equilibrio personale e lavorativo sono molte più di quante si pensi, anche scegliendo una strada professionale completamente dive
La pandemia ha cambiato le vite di molti lavoratori e aziende, creando nuovi scenari e accelerando trend già esistenti. Le dinamiche per accedere a nuove posizioni passano da fattori chiave come "employability" e formazione, benessere del collaboratore e aspirazioni personali. Ne abbiamo parlato con Cetti Galante, Amministratore Delegato di INTOO (Gi Group Holding), in occasione dell'uscita del suo libro "La strategia della giraffa. Cambiare orizzonte nel lavoro - e non solo", edito da Enrico Damiani Editore.
Quali sono stati i principali cambiamenti nel mondo del lavoro e nella vita lavorativa con la pandemia?
La pandemia ha segnato uno spartiacque nel mondo del lavoro su tanti fronti, a livello organizzativo e individuale delle persone.
A livello organizzativo la digitalizzazione "forzata" ha impresso un'accelerazione di innovazione di almeno 5 anni. Il lavoro, a volte totalmente da remoto e con mezzi all'inizio insufficienti, se da un lato ha indotto ad allenare nelle persone la responsabilizzazione e la focalizzazione sul risultato finale, dall'altra ha creato difficoltà a livello familiare a conciliare la cura di figli e genitori con il lavoro.
I trend pre-esistenti si sono accelerati, si è creata una forbice tra settori in crisi e settori in crescita, come energie pulite, mobilità elettrica, web e comunicazione digital, chimica-farmaceutica, salute e benessere, sicurezza, telecomunicazioni, pulizie e sanificazioni, eCommerce, delivery, logistica e trasporti.
Ciò che è esploso poi prepotentemente a partire dal secondo semestre 2021 è stato un profondo mismatch tra desideri individuali e aziendali di equilibrio vita-lavoro al quale le persone hanno risposto anche con le dimissioni volontarie. Non si può semplicemente "tornare alla normalità" del pre-pandemia, perché tanti cambiamenti sono ormai permanenti.
Le aziende oggi hanno bisogno di nuove competenze che spesso non trovano e dunque è emersa d'un tratto ciò che noi di INTOO - società di Gi Group Holding leader in Italia nei servizi di sviluppo e transizione di carriera - sosteniamo da sempre, ovvero l'importanza dell'aggiornamento costante delle competenze per la propria employability interna o esterna all'organizzazione.
Lato aziende, è cruciale oggi potenziare l'ascolto dei bisogni reali delle persone, per le quali ritornare in ufficio deve avere un senso ed essere un valore aggiunto rispetto al lavoro da remoto, in un equilibrio nuovo, ribadendo il set di valori aziendali, con il quale le persone hanno bisogno di identificarsi.
Dobbiamo guardare, quindi, al cambiamento accaduto con la pandemia come un'opportunità nella direzione dell'evoluzione, per noi come individui, per le aziende e per la società, perché tutti ci siamo guardati dentro e ci siamo confrontati con bisogni, desideri, progetti e valori a cui non vogliamo più rinunciare per stare meglio.
Perché "La strategia della giraffa"?
"La strategia della giraffa. Cambiare orizzonte nel lavoro - e non solo", condensa il mio pensiero e la mia esperienza sul cambiamento, basati sull'attività quotidiana a fianco delle circa 2.500 persone che INTOO segue ogni anno nei percorsi di supporto alla ricollocazione professionale e consulenza di carriera.
La tesi principale del libro è che bisogna sapere accogliere ogni cambiamento come un'opportunità per evolvere, superando la paura. Una metafora di questo modus vivendi è la giraffa, il cui lungo collo si è evoluto per permetterle di sopravvivere ai cambiamenti del suo habitat. Vuol dire saper guardare lontano, come la donna della copertina del libro, oltre le "barriere", per allargare il proprio orizzonte e cambiare la prospettiva di osservazione.
Perché oggi è importante ribadirci che anche dopo una battuta d'arresto - come quella della pandemia o la perdita del lavoro - le occasioni per trovare un nuovo equilibrio personale e lavorativo sono molte più di quante si pensi, anche scegliendo una strada professionale completamente diversa.
Perché è importante la "ricentratura" prima di cercare o trovare un nuovo lavoro? In cosa consiste?
La prima cosa da fare, prima di cambiare o ritrovare lavoro, non è quella di cercarne immediatamente un altro, inviando CV e facendo colloqui. Bisogna invece farsi una serie di domande per orientarsi nella direzione giusta. La "ricentratura", ovvero la presa di coscienza delle proprie aspirazioni, dei propri punti di ricarica di energia fisica ed emotiva e delle proprie competenze, è la conditio sine qua non per essere efficaci. Solo dopo questa ricognizione saremo in grado di presentarci al meglio delle nostre capacità e con la chiarezza del valore aggiunto che potremo portare.
Queste consapevolezze sono fondamentali per trovare un lavoro nel quale possiamo riconoscere uno scopo, allineandoci al senso ultimo, al purpose di quello che facciamo, aspetto fondamentale che ci ripagherà degli sforzi e della fatica.
Quali sono le 5 competenze fondamentali per l'employability (occupabilità)?
Per cogliere il valore generativo del cambiamento si deva far leva su cinque skill fondamentali per l'employability, cruciali mentre si lavora, come valore preventivo, e a maggior ragione se si è in fase di transizione per rientrare più velocemente nel mercato.
In sintesi, sono: l'autoconsapevolezza di cosa si è imparato, di cosa si vuole e si può fare, di quali competenze siamo portatori, l'elasticità mentale per accogliere il cambiamento, la resilienza per assorbire energia dall'impatto dell'ambiente e ritrovarsi in una condizione migliore, la proattività sulla propria formazione continua e l'orientamento al mercato per comprenderne i trend e le opportunità.
Solo così si può arrivare a porsi le domande giuste per trovare il coraggio della ripartenza o del cambio di rotta e restare sempre agili e aperti alle diverse possibilità.
Qual è la più sottovalutata e perché invece è fondamentale?
Sicuramente la costruzione della propria autoconsapevolezza, sulla quale fondare il piano di azione.
Le persone che cercano un nuovo lavoro hanno solo in mente di rivedere il curriculum, ma prima è importante capire cosa desiderano e cosa sanno fare e potrebbero fare, considerando le opportunità del mercato. Maturando una profonda comprensione di noi stessi e di come "funzioniamo" nelle relazioni con gli altri potremo riconoscere le caratteristiche dell'ambiente lavorativo di cui abbiamo bisogno per esprimerci al meglio e porre le domande giuste ai colloqui.
Gli strumenti non sono utili in sé stessi; devono essere inquadrati in una strategia. Lo stesso discorso vale per chi inizia a impegnarsi su Linkedin; fare personal branding e networking è fondamentale, ma bisogna prima aver messo bene a fuoco a chi e cosa si vuol comunicare.
Quali sono le strade da considerare oggi nel mondo del lavoro?
Nel mondo del lavoro post pandemia bisogna mantenere sempre vive e salde consapevolezza, responsabilità e proattività. Sono utili ai singoli per capire la propria spendibilità allargata sul mercato e alle organizzazioni per focalizzare le potenzialità delle persone a intraprendere percorsi di sviluppo - upskilling o reskilling - su cui far leva per agganciare trend di ripresa e rilancio.
Tutto questo perché la discontinuità è la cifra del mercato con cui convivremo sempre più e occorre trovarsi attrezzati, aprendosi anche a nuove strade.
Come? Nel caso si voglia un diverso equilibrio vita-lavoro valutando hobby e passioni per capire per esempio se possono essere trasformati in fonti di reddito, per chi vuole lanciare un progetto imprenditoriale facendo un attento esame di realtà mettendo la propria idea alla prova dei fatti; per chi voglia diventare freelance facendo il punto sulla propria situazione previdenziale per non compromettere la futura pensione; per crescere nella propria azienda cercando nuove responsabilità funzionali e non gerarchiche. E in generale, definire bene il proprio progetto professionale focalizzando ciò che si vuole fare ed è realizzabile continuando a formarsi e a imparare per trovare e ritrovare lavoro.
Il punto sta nell'affrontare la ripartenza con ritrovata consapevolezza, entusiasmo, lucidità, fiducia in sé stessi e un mindset sempre aperto al cambiamento e all'esplorazione di strade nuove; è ciò che fa la più grande differenza, come dimostrano anche le 3 storie di persone raccontate nel libro che hanno saputo accogliere cambiamenti non pianificati, ritrovandosi di fatto più felici.
In sintesi, credo molto nel potere del singolo e sono ispirata dal pilastro del pensiero sistemico: "ogni individuo è unico, irripetibile e pieno di possibilità". Cerco sempre di far vedere queste possibilità anche a chi mi circonda. È la chiave del mio lavoro anche nei percorsi di outplacement: capire, far emergere e dar struttura alla potenzialità del singolo. Più le persone sono attive, "accese", più saranno contributive anche verso la società, oltre che dare sempre a sé stesse per prime una possibilità di nuovo futuro. Queste convinzioni hanno animato il libro in cui, mi auguro, ciascuno possa ritrovare spunti utili per una nuova fase della propria vita all'insegna della fiducia, qualunque cambiamento sopraggiunga.
I proventi della vendita del libro saranno destinati alla Cooperativa sociale onlus Homo Faber.