Transizione energetica: quali opportunità per le imprese italiane in Brasile
Giacomo Guarnera (Promo Brasile Italia): è grande la propensione alla collaborazione fra le imprese brasiliane e quelle italiane, dove giù operano importanti gruppi energetici del nostro Paese
Primo produttore di energia eolica in America Latina, 2° produttore al mondo di biodiesel, circa 50% di energia da fonti rinnovabili e oltre 2.200 ore annuali di radiazioni solari: questi alcuni dati che dimostrano come il Brasile possa avere un ruolo chiave nella transizione energetica in atto, e di cui si è parlato recentemente in occasione di "Brazil Investment Forum Experience", evento organizzato da ApexBrasil, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Promo Brasile Italia, associazione senza scopo di lucro che sviluppa rapporti economici/culturali tra i due Paesi.
Energie rinnovabili sull'asse Italia-Brasile e impatto della guerra russa
Il Brasile, storicamente, si distingue per l'elevata percentuale di fonti rinnovabili nella sua matrice energetica.

Secondo Aneel, Agenzia di regolamentazione dell'elettricità brasiliana, il Paese brasiliano supera di gran lunga le percentuali di fonti energetiche "green" (circa 50%) rispetto all'Italia (20%).
Nel caso dell'energia elettrica, la percentuale di energia rinnovabile è ancora più alta (85% vs 37% della percentuale italiana e vs 14% di quella mondiale, dati 2020).
In dettaglio, nel corso del 2020 è stato registrato un aumento di offerta di biomassa di canna da zucchero, energia eolica e biodiesel.
Allo stesso tempo, l'offerta di fonti non rinnovabili è diminuita sensibilmente (per esempio, -5,6% di petrolio e derivati).
Tale scenario sarà influenzato fortemente dal conflitto in Ucraina: il Brasile e il mondo intero, infatti, tenteranno di ridurre il consumo di petrolio e cercheranno forniture energetiche anche in altri campi, fra cui quello delle rinnovabili.