L'Industry 4.0 passa dalla stampa 3D e dalla produzione additiva
Kevin Kruczynski (GAM): le aziende industriali abbracceranno l'automazione, la connettività, l'analisi dei dati e altre tecnologie per produrre in modo più affidabile, efficiente, mettendo il cliente al centro
La produzione additiva (additive manufacturing) o stampa 3D, sebbene finora non sia stata all'altezza delle aspettative, ha le potenzialità di trasformare l'attività manifatturiera.
All'inizio del 2012 la stampante 3D casalinga di MakerBot aveva appena vinto un premio come migliore tecnologia emergente al Consumer Electronic Show (CES).

C'era la convinzione che ogni famiglia avrebbe avuto una stampante 3D, con la possibilità di ordinare prodotti e componenti online e di stamparli istantaneamente a casa propria.
L'entusiasmo degli investitori salì alle stelle; secondo l'Hype Cycle di Gartner questa tecnologia si stava avvicinando pericolosamente al "picco delle aspettative".
La valutazione di Gartner ha fatto centro: la tecnologia si trovava in una fase di sviluppo con una gamma limitata di applicazioni e materiali stampabili.
Dopo questa fase, la produzione additiva è uscita dal radar, in particolare tra consumatori e investitori.
Mi ricorda la legge di Amara secondo la quale all'inizio "si tende a sovrastimare l'effetto di una tecnologia nel breve termine e a sottostimarne l'effetto nel lungo periodo".
Oggi stiamo dunque sottostimando il possibile impatto della manifattura additiva in futuro?

Lontano dai riflettori, i progressi nella scienza dei materiali, nel software di progettazione e nella tecnologia di stampa hanno portato all'adozione di questi sistemi in un'ampia gamma di applicazioni industriali.
L'ultima generazione dei sistemi CAD, come PTC Creo, oggi presenta diversi strumenti che consentono di ottimizzare la progettazione per la produzione additiva, facilitandone l'integrazione.
In abbinamento alle scoperte nel campo della stampa con metalli, fibra di carbonio, grafite e persino legno, ciò ha ampliato esponenzialmente la gamma di usi possibili, per cui oggi si possono progettare componenti più robusti, più leggeri e più semplici.
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