Perchè il factoring aiuta le aziende a tirarsi fuori dai guai finanziari
Massimo Boccoli (HCF): lo strumento consente a tutte le imprese, sia con rating positivi sia negativi (quindi infinanziabili), di avere liquidità , cedendo i crediti a una società specializzata
La situazione delle imprese italiane mostra non solo ombre ma anche luci.
Dall'analisi effettuata dalla società di consulenza finanziaria Hoshin Corporate Finance, sui bilanci di un campione di 28.341 aziende italiane con un fatturato superiore a dieci milioni di euro, emerge che se da un lato una parte ha visto migliorare il proprio profilo finanziario, dall'altro molte aziende si sono trovate ad affrontare importanti cali di marginalità .

Le imprese in difficoltà nel 2020, ovvero quelle con un rating negativo e quindi a rischio "infinanziabilità ", rappresentano ben il 33% del totale, un dato in linea con l'anno precedente.
E la quota di quelle maggiormente in affanno, che hanno un Ebitda totalmente negativo, sono aumentate dal 2019 al 2020 del +48%, passando dal 6% al 9% sul totale delle imprese analizzate.
Se si guarda al settore, la percentuale più alta di aziende infinanziabili si registra nelle "Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione", pari al 54% sul totale del comparto.
Seguono "l'Agricoltura, silvicoltura e pesca" (47%) e "Sanità e assistenza sociale" (46%).
Dal punto di vista quantitativo, invece, il numero più alto di aziende critiche si registra nell'industria manifatturiera (13,1%), seguito dal commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli (10,3%).