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23/03/2022

idee

Plastica e inquinamento: perchè la soluzione al problema non è a breve termine

Hamish Chamberlayne (Janus Henderson): l'importanza dell'uso della plastica varia notevolmente in funzione dell'azienda e del settore. Non esiste ancora un'unica soluzione o un unico strumento di identificazione dell'impatto positivo

Uno studio realizzato nel 2015 ha evidenziato che la massa totale di plastica vergine prodotta ha raggiunto 8,3 miliardi di tonnellate metriche, di cui si stima che 6,3 miliardi siano diventate rifiuti. Quasi l'80% di questi ultimi rimane nelle discariche o inquina l'ambiente: ne è stato riciclato circa il 9% e incenerito il 12%. Se consideriamo che meno della metà del milione di bottiglie di plastica vendute in tutto il mondo ogni minuto viene riciclata e che alcuni polimeri impiegano oltre 500 anni a decomporsi, il problema si sta rivelando tutt'altro che a breve termine.

Risposte normative alla plastica monouso


Nel gennaio 2018 è entrata in vigore la normativa cinese che vieta le importazioni di rifiuti in carta o plastica. Dal momento che in Cina arrivavano circa i due terzi dei rifiuti in plastica globali ancora nel 2016, questa legge ha avuto un impatto notevole su governi, imprese e consumatori. Ciò ha dato nuova linfa al dibattito sui rifiuti in plastica, costringendo altri paesi ad affrontare la questione. Alcuni paesi europei hanno stabilito un precedente nella normativa sulla limitazione di questo materiale: nel gennaio del 2018 il Regno Unito e la Scozia hanno messo al bando le microsfere di plastica e i bastoncini di cotone, mentre le posate di plastica sono vietate in Francia dal 2020.

Finora la risposta normativa si è concentrata sulla plastica monouso e i prodotti ritenuti superflui. Altre importanti fonti di inquinamento, tuttavia, non sono ancora state regolamentate.

Oltre gli imballaggi


Secondo National Geographic, meno della metà della plastica conclude il suo ciclo di vita sotto forma di imballaggio, mentre il resto viene utilizzato per altri scopi. Si ritiene inoltre che i rifiuti in plastica provenienti da applicazioni diverse dall'imballaggio abbiano maggiori probabilità di finire negli oceani come microplastica, a causa di scarichi e fognature che fungono da "vettori dell'inquinamento". L'attenzione sugli imballaggi e la plastica monouso è giustificata, ma è necessario affrontare nel suo complesso il problema dell'inquinamento da plastica. Nel 2022 l'Assemblea per l'ambiente delle Nazioni Unite (UNEA) avvierà le discussioni su un trattato di riferimento per il controllo globale dell'inquinamento da plastica. Un utilizzo responsabile avrà probabilmente un impatto positivo nettamente maggiore rispetto all'eliminazione di tutti i tipi di plastica; la sfida consiste nel trovare un equilibrio tra i vantaggi dell'utilizzo del materiale e i costi della sua totale eliminazione.



Indicatori dell'uso responsabile


È probabile che le aziende leader massimizzino le opportunità con collaborazioni tra i vari settori, operando nel pubblico e nel privato. Gli indicatori da ricercare nelle aziende leader possono essere suddivisi in tre grandi categorie:
1 - Trasparenza e responsabilità
Il livello di comunicazione volontaria da parte delle imprese può essere usato come indicatore di una potenziale buona tenuta di fronte ai gruppi di consumatori che decidono di evitare di acquistare prodotti ad alto contenuto di plastica. La comunicazione proattiva e la definizione di obiettivi possono anche ridurre il rischio di essere soggetti a normative restrittive dall'alto.
2 - Uso dei materiali: contenuto riciclato ed economia circolare
Rispetto alla scelta di incoraggiare la produzione di articoli riciclabili, puntare a un aumento della percentuale di contenuto riciclato utilizzata dalle aziende potrebbe dare un maggiore impulso al cambiamento, influenzando le pratiche lungo le catene produttive e sostenendo la domanda di materiale riciclato. Sebbene al momento ciò non sia ancora universalmente possibile, è probabile che le società che conducono ricerche iniziali sull'uso dei materiali ne traggano beneficio.


L'integrazione precoce di modelli di economia circolare, come iniziative di ritiro, logistica inversa e progettazione modulare, presenta notevoli vantaggi potenziali grazie a una maggiore efficienza, al riconoscimento del settore e al vantaggio del pioniere.
3 - Collaborazione
Il futuro aumento della domanda di strutture per il riciclaggio, di nuove soluzioni logistiche per l'economia circolare o di iniziative di deposito e restituzione, nonché di nuovi materiali necessari per sostituire la plastica monouso, offre molteplici opportunità. Dal momento che molti di questi sviluppi abbracciano diversi settori, le società che creano iniziative di collaborazione o vi aderiscono riusciranno probabilmente ad eccellere, in particolare quelle che operano verticalmente lungo le catene del valore e investono in tecnologie e infrastrutture riciclabili.

Un difficile equilibrismo


L'identificazione delle fonti primarie di impatto ambientale, nonché dei rischi e delle opportunità ad esse legate, è un processo costante e complesso. L'impatto complessivo dell'uso della plastica in termini di sostenibilità è il risultato di più fattori interconnessi e spesso poco chiari.


Per esempio, gli imballaggi alimentari sono stati presi di mira da gruppi di consumatori e dalle autorità di regolamentazione, nonostante sia stato dimostrato che contribuiscono alla consegna sicura degli alimenti, ad aumentarne la durata di conservazione e a ridurre gli sprechi alimentari. L'importanza dell'uso della plastica varia notevolmente in funzione dell'azienda e del settore, di conseguenza non esiste ancora un'unica soluzione o un unico strumento di identificazione dell'impatto positivo, dei rischi d'investimento o delle opportunità d'investimento. Ricerchiamo società con un approccio determinato, trasparente e coerente, sia dal punto di vista dei prodotti o servizi che delle operazioni, poiché riteniamo che si tratti della migliore garanzia di una traiettoria a lungo termine per un'azienda.

Hamish Chamberlayne, CFA, Responsabile delle azioni sostenibili globali, Janus Henderson


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