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23/02/2022

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La sostenibilità deve coinvolgere tutta la società

Il rispetto delle persone e dell'ambiente deve essere al centro dell'impresa che guarda al futuro. Questo è in sintesi il paradigma dello sviluppo sostenibile, che chiama in causa non solo le aziende ma anche i consumatori e lo Stato

E' uno dei temi su cui l'umanità si gioca il suo futuro, la sua sopravvivenza. Inevitabile che dopo i governi, spesso "rugginosi" nell'adottare i provvedimenti e nel dare loro corso, siano proprio le imprese quelle su cui cade la grande responsabilità. Stiamo parlando della sostenibilità, ovvero dello sviluppo di attività che pongano al centro un modello che consenta di riequilibrare il rapporto uomo-ambiente.
A questo importante tema dedica il suo ultimo scritto Chiara Mio, Professoressa ordinaria di Economia aziendale all'Università Ca' Foscari di Venezia, dal titolo "L'azienda sostenibile", edito da Editori Laterza. Ne abbiamo parlato con l'autrice.
"L'idea di questo lavoro nasce dalla volontà di diffondere il paradigma sostenibilità e fare chiarezza su questi temi, guardandoli dalla prospettiva dell'azienda, per offrire una grammatica a un settore fondamentale per il successo di questo modello. Da anni si parla di sostenibilità, ma forse solo in tempi recenti abbiamo iniziato a capire di cosa stiamo parlando.

Nel 2015 il lancio degli Obiettivi al 2030 delle Nazioni Unite ha rappresentato un fortissimo boost che ha portato con sé l'esigenza di chiarire alcuni aspetti sui quali si è sempre equivocato, come la differenza tra charity, CSR e sostenibilità", commenta Mio.

Nel suo scritto l'azienda viene rappresentata come la protagonista di una grande rivoluzione culturale.


Cambiare il proprio modello di business a lungo termine impone una scommessa sul futuro, significa porre l'uomo al centro, consumare meno risorse naturali, meno energia, puntare sull'economia circolare, ma anche su una distribuzione della ricchezza più equa per riallineare gli squilibri nelle condizioni di reddito e di rispetto dei diritti umani. Per l'azienda sostenibile serve un imprenditore capace di avere pazienza, essere più contadino che cacciatore.

In quale modo i consumatori possono influenzare la sostenibilità dell'azienda?


In un contesto di capitalismo evoluto, qual è quello in cui viviamo, il consumatore deve riappropriarsi della facoltà di scegliere in modo consapevole.

Cercare nello scaffale del supermercato il prodotto con il prezzo più basso non premia certo le aziende che hanno intrapreso percorsi di sostenibilità. Nel libro sostengo che non ci può essere sostenibilità senza un coinvolgimento dei consumatori. Per questo ritengo urgente lavorare molto sulla scuola, inserendo fin dall'asilo l'insegnamento dell'educazione civica con un focus su questi temi. Nel mio approccio conto molto sui processi guidati dal mercato. Gli elettrodomestici sono uno degli esempi più felici in questo senso. È stato il primo settore a introdurre le classi di consumo energetico, lavorando molto sulla sensibilizzazione dei consumatori, tanto che oggi tutti sappiamo cosa significa classe A, B o C. Questo processo virtuoso è stato incentivato dall'obbligo, introdotto dall'Unione europea, del ritiro del vecchio apparecchio contestualmente alla consegna di un nuovo acquisto. Le aziende sono state così spinte a riprogettare i prodotti in funzione del riciclo dei materiali che vengono ritirati, per evitare di far esplodere i costi.
Inoltre, dobbiamo ascoltare di più i ragazzi della generazione "Z", che non sono schiavi della proprietà, e probabilmente non sono più affascinati dal modello dell'accumulo.

Non vogliono possedere le cose, a loro basta usarle. Dentro questo cambio di paradigma c'è la possibilità di raggiungere una sostenibilità complessiva del pianeta.

In quale modo la finanza può indirizzare le scelte dell'impresa?


Nella rappresentazione della sostenibilità la finanza è al contempo attore e regista. Innanzitutto, deve attuare politiche di sostenibilità al proprio interno, introducendo le buone pratiche necessarie nel modello di business: consumo di energie rinnovabili, attenzione ai trasporti, utilizzo di processi a basso impatto, grande attenzione alle persone. Verso l'esterno, invece, la finanza può usare da un lato la leva della gestione dei risparmi delle persone, privilegiando investimenti ESG, dall'altro erogare il credito preferibilmente ad aziende sostenibili, che ormai sono riconosciute dalle banche come meno rischiose e più remunerative. L'Unione Europea ora obbliga gli istituti di credito a dotarsi di strumenti i per concedere finanziamenti alle aziende in base al loro profilo di sostenibilità. Chi non è sostenibile farà fatica ad avere credito e lo pagherà di più.



Non solo: il 21 aprile 2021 è stata pubblicata la proposta di direttiva del Parlamento europeo per il Corporate Sustainability Reporting, che impone alle aziende nuovi standard di rendicontazione della propria sostenibilità, da adottare a partire dal 2023. Questo convincerà l'imprenditore che rifugge la burocrazia perché vuole evitare di appesantire la propria attività, che la sostenibilità non solo non è più cara, ma diventa conveniente.
Larry Fink, CEO di BlackRock, ha parlato di recente del concetto di "purpose", di scopo, sostenendo che sia strategico per un'azienda capire la propria ragion d'essere nel mondo, lo scopo connesso con il profitto, per ottenere investimenti. In Europa, oltre il 60 per cento delle allocazioni di asset e di risparmio gestito è già fatta con criteri di sostenibilità e su prodotti ESG. Quindi il nuovo paradigma è già qua, anche se non sembra".

Esiste un gap formativo su questi temi e come fare per colmarlo?


Essendo un paradigma nuovo si deve puntare sulla formazione a tutti i livelli, dall'asilo all'Università della Terza Età, e in tutti gli ambiti, non solo quello economico o quello tecnologico.


Si deve divulgare, formare, ricercare, combinando la profondità delle scoperte scientifiche alle prassi delle persone, non disdegnando perciò strumenti "pop" per passare dalle teorie all'applicazione. Attuare pratiche sostenibili è innanzitutto una rivoluzione culturale che deve permeare l'intera società.

La sfida è più che mai tutta da giocare!

Titolo: L'azienda sostenibile
Autore: Chiara Mio
Editore: Editori Laterza
Pagine: 152

Federico Unnia   
Aures Strategie e politiche di comunicazione


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