Anche i dati hanno bisogno della loro assicurazione
James Blake (Rubrik): partendo da un'architettura Zero Trust, le aziende devono implementare un sistema in grado di comprendere e correggere gli errori durante il processo di comunicazione dei dati, oltre a implementare una soluzione di backup moderna
I dati sono il cuore di ogni organizzazione moderna: senza di essi, le applicazioni, i sistemi e i processi aziendali semplicemente non possono funzionare.
Sono diventati mission-critical per quasi tutte le aziende del pianeta, e non c'è da stupirsi che siano presi sempre più spesso di mira dai criminali informatici.
Ma cosa rende i dati così desiderabili? Alcune aziende hanno imparato a raccogliere dati e metadati in ogni dipartimento, usandoli per prendere decisioni informate, risparmiare sui costi o prevedere momenti di difficoltà e rimediare velocemente.

Gli hacker, nel frattempo, hanno imparato ad eccellere nella raffinata arte del ransomware, sottraendo i dati a coloro che ne hanno più bisogno e tendendoli in ostaggio in cambio del pagamento di un riscatto.
Secondo una recente indagine di IDC, oltre un terzo delle organizzazioni a livello globale ha subito un attacco ransomware nell'ultimo anno, con un riscatto medio di quasi 250.000 dollari. È chiaro che il tradizionale approccio "perimetrale" alla sicurezza non funziona più.
Per difendersi, le aziende hanno bisogno di garantire protezione ai loro dati.
Questo significa non solo essere sicuri di raccogliere accuratamente i dati e analizzarli correttamente per ottenere il massimo impatto, ma anche che siano protetti e assicurati quando accade il peggio.
Sulla carta un obiettivo abbastanza lineare, ma come fanno le organizzazioni a raggiungerlo, come possono proteggere al meglio la linfa vitale della loro infrastruttura e quali soluzioni possono adottare?
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