Asset Allocation: quali rotte seguire
Toby Nangle (Columbia Threadneedle): attenzione ai rendimenti azionari. L'inflazione si attenuerà nel 2022, ma se dovesse rimanere persistente richiederà l'intervento delle banche centrali con effetti su obbligazioni e azioni a lunga scadenza
Dopo la brusca recessione causata dal COVID-19 nel 2020, la crescita economica globale ha conosciuto una ripresa nel 2021. Gli utili sono aumentati più del previsto e, a fronte di un'inflazione meno transitoria di quanto auspicato, si è affacciata la prospettiva di un inasprimento monetario.
Guardando al periodo della pandemia nella sua interezza, notiamo che i rendimenti azionari sono stati solidi mentre quelli dei titoli di Stato deboli, con il credito che ha sovraperformato le obbligazioni governative e i rincari dei metalli industriali che hanno impresso slancio alle performance delle materie prime.

I rendimenti azionari sono il risultato di diversi elementi: dividendi, aspettative sulla futura capacità di generazione degli utili e variazioni del prezzo che gli investitori sono disposti a pagare per un dato livello di potenziale di generazione di utili (o evoluzione delle valutazioni).
Quest'ultimo fattore tende a dominare i rendimenti sul breve termine ma sul lungo periodo è la capacità di generare utili delle imprese che conta.
I titoli in impennata che offrono rendimenti stellari senza essere accompagnati da una percettibile variazione del potere di generazione degli utili tendono a lasciarmi perplesso, mentre gli aumenti significativi della capacità di generare utili non premiati dal mercato mi intrigano.
Nel 2021 bene solo i titoli growth USA
Come possiamo suddividere il periodo del COVID-19? I listini di tutte le principali regioni del mondo hanno visto la loro capacità di generazione degli utili prevista crescere ad un tasso del 5-9%, tranne negli Stati Uniti, dove tale ritmo è stato quasi di due volte superiore.

Da un'analisi un po' più approfondita emerge che i titoli value USA hanno registrato performance sostanzialmente analoghe a quelle di altre regioni del mondo e solo le azioni growth si sono distinte in maniera eccezionale.
Molto di tutto questo suonerà familiare; in effetti, il 2020 è stato interessato da molti di questi sviluppi.
Il 2020 si è concluso all'insegna di valutazioni estremamente elevate e utili ridotti in gran parte del mondo.
All'inizio del 2021 mi aspettavo un netto rimbalzo degli utili ma anche una significativa svalutazione dei mercati, uno scenario che si è verificato in diversi mercati.
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