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08/12/2021

economia

Verso una forte crescita e un calo della pressione inflazionistica nel 2022

Stefan Kreuzkamp (DWS): il prossimo anno l'eurozona dovrebbe far registrare un +4,6%. L'inflazione dovrebbe diminuire, ma rimanere a livelli elevati. Nessun aumento dei tassi di interesse in vista

"La crisi dovuta al Coronavirus ci fornisce alcune insegnamenti che si rifletteranno con un ruolo importante nel prossimo anno e oltre", ha dichiarato Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer di DWS nel corso della presentazione del DWS Market Outlook 2022. "Prendiamo il ciclo economico, per esempio: a differenza di altre flessioni economiche, la pandemia da COVID-19 ha portato solo ad un crollo molto breve dell'attività economica".
L'argomento più controverso, al momento, è probabilmente l'ulteriore sviluppo dell'inflazione, ha ammesso Kreuzkamp. Normalmente, l'inflazione è innescata da un aumento della domanda. Ma questa volta la situazione è diversa. I vincoli sul lato dell'offerta dovuti alle interruzioni della catena di approvvigionamento hanno spostato la curva dell'offerta a sinistra. A questo si aggiunge la domanda repressa. Questi due fattori sono in gran parte responsabili del recente e sorprendente aumento dell'inflazione. Guardando avanti Kreuzkamp è tuttavia cautamente ottimista: "i problemi della supply chain dovrebbero gradualmente rientrare nel 2022, e con essi l'inflazione, anche se dovrebbe rimanere ben sopra il livello visto prima dello scoppio della pandemia di COVID-19".


In particolare, DWS si aspetta che l'inflazione si attesti al 2,8% negli Stati Uniti, al 2,6% nella zona euro e al 2,2% in Cina.

Buone prospettive di crescita per il 2022


Kreuzkamp valuta le prospettive di crescita per il prossimo anno come buone, anche se lo slancio è probabile che possa rallentare. "Ci aspettiamo che l'economia dell'eurozona cresca al 4,6% l'anno prossimo, leggermente più forte degli Stati Uniti (4,0%)". Per la Cina, il CIO di DWS si aspetta che la crescita rallenti al 5,3%, a causa delle riforme.

Nessun aumento dei tassi d'interesse nell'eurozona in vista


La situazione è impegnativa anche per le banche centrali, ha detto, e la strada per uscire da una politica monetaria estremamente allentata è ancora lunga. Negli Stati Uniti, la riduzione degli acquisti di obbligazioni dovrebbe essere completata entro la metà del 2022, si aspetta il responsabile degli investimenti di DWS. Il primo rialzo dei tassi potrebbe arrivare nel quarto trimestre.
In Europa, invece, non c'è ancora nessun rialzo dei tassi in vista, né l'anno prossimo né nel 2023.


In termini di riduzione delle emissioni nette di CO2 a zero, molto è accaduto dallo scoppio della pandemia. Nel frattempo, anche le banche centrali si sono concentrate sulla questione.
Non c'è alternativa ad affrontare la questione della neutralità del CO2 con la massima priorità e ciò porterà a enormi investimenti. Tuttavia, l'aumento del prezzo della CO2 contribuirà anche a tassi d'inflazione più alti nel lungo termine. Kreuzkamp vede l'ondata di regolamentazione in Cina e i disordini che l'accompagnano sui mercati non tanto come una minaccia quanto come una riforma con uno sfondo perfettamente plausibile. In definitiva, l'obiettivo è quello di distribuire la prosperità su più spalle, per esempio, per rendere cose elementari come l'alloggio, l'istruzione e l'assistenza sanitaria più accessibili.


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