Verso una forte crescita e un calo della pressione inflazionistica nel 2022
Stefan Kreuzkamp (DWS): il prossimo anno l'eurozona dovrebbe far registrare un +4,6%. L'inflazione dovrebbe diminuire, ma rimanere a livelli elevati.
Nessun aumento dei tassi di interesse in vista
"La crisi dovuta al Coronavirus ci fornisce alcune insegnamenti che si rifletteranno con un ruolo importante nel prossimo anno e oltre", ha dichiarato Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer di DWS nel corso della presentazione del DWS Market Outlook 2022.
"Prendiamo il ciclo economico, per esempio: a differenza di altre flessioni economiche, la pandemia da COVID-19 ha portato solo ad un crollo molto breve dell'attività economica".
L'argomento più controverso, al momento, è probabilmente l'ulteriore sviluppo dell'inflazione, ha ammesso Kreuzkamp.

Normalmente, l'inflazione è innescata da un aumento della domanda.
Ma questa volta la situazione è diversa.
I vincoli sul lato dell'offerta dovuti alle interruzioni della catena di approvvigionamento hanno spostato la curva dell'offerta a sinistra.
A questo si aggiunge la domanda repressa.
Questi due fattori sono in gran parte responsabili del recente e sorprendente aumento dell'inflazione.
Guardando avanti Kreuzkamp è tuttavia cautamente ottimista: "i problemi della supply chain dovrebbero gradualmente rientrare nel 2022, e con essi l'inflazione, anche se dovrebbe rimanere ben sopra il livello visto prima dello scoppio della pandemia di COVID-19".
In particolare, DWS si aspetta che l'inflazione si attesti al 2,8% negli Stati Uniti, al 2,6% nella zona euro e al 2,2% in Cina.
Buone prospettive di crescita per il 2022
Kreuzkamp valuta le prospettive di crescita per il prossimo anno come buone, anche se lo slancio è probabile che possa rallentare.