Azionario: un po' di sana prudenza non fa mai male
Michele de Michelis (Frame AM): la diversificazione è la migliore strategia per evitare rischi specifici. Situazioni come Rivian dovrebbero far riflettere
Tutti sanno che sono un grande fan della finanza comportamentale e che grazie ad essa cerco di evitare quelle situazioni che spesso in passato hanno portato grandi delusioni.
Poichè questo approccio non è assolutamente supportato da una scienza esatta comporta anche alcuni lati negativi e sicuramente uno di questi è quello di fare la parte dell'antipatico.
Chi non ha avuto in gioventù l'amico sempre attento a non fare "bischerate", che puntualmente ti ricordava che non bisognava fare troppo tardi perchè il giorno dopo c'era scuola o qualunque altro impegno e, se ti vedeva che bevevi troppo, ti ammoniva sugli effetti del giorno dopo? Diciamo la verità.

Questa persona non era certamente uno che andava particolarmente di moda e delle volte rischiava persino di non essere invitato alle feste.
Pur tuttavia, la mattina dopo quando ci si svegliava in pieno "hang over", tutti pensavamo che avesse ragione lui e che avremmo dovuto ascoltarlo.
Perché vi sto raccontando questo? Ultimamente, sia confrontandomi con i miei colleghi, sia per esperienza diretta, non posso non notare che le numerose richieste dei clienti di aumentare l'investimento sulla parte azionaria del portafoglio provengano anche da parte di quegli investitori che si sono sempre rivelati super-cauti.
Gli stessi che durante la crisi del marzo 2020 erano completamente terrorizzati e il cui unico pensiero era quello di rimanere protetti, mentre sul mercato era invece il momento di acquistare, considerati i prezzi "da saldi" cui erano scese le Borse.
Oggi invece, vediamo situazioni come Rivian Automotive che, nonostante sia poco più di una startup, si quota sul mercato e raggiunge in pochi giorni di contrattazione quasi 160 miliardi di dollari di capitalizzazione quando la Volkswagen vale poco meno di 140 miliardi di euro con un fatturato di quasi 230 miliardi e utili di oltre 10 miliardi nel 2020 (e con prospettive in miglioramento per il 2021).
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