La complessità dei sistemi e la sua semplificazione frenano il progresso - Punto e a capo - @gigibeltrame
Non è una questione di qualità dei servizi, ma di miglioramento degli aspetti economici
La gestione della complessità dei sistemi economici, ma non solo, sta diventando un tema centrale nelle discussioni internazionali.
Non è più un tema che appartiene a pochi, spesso aziende private, ma che riguarda la collettività e quindi questo genere di preoccupazioni sta diventando importante nell'agenda di tanti Paesi.
L'emergenza sanitaria ha dimostrato ampiamente che si possono fare le stesse cose di una volta ma con modalità nuove, aprendo nuovi scenari possibili per il futuro.

Se lo smartworking sembra essere un elemento imprescindibile per il futuro, nonché una discriminante per la scelta delle aziende da parte dei migliori talenti, è evidente che ci sono altri particolari di cui è necessario tenere conto.
Il livello di soddisfazione dei clienti era infatti misurato in termini di risposta e di tempo, fornendo Amazon come termine di paragone, ma in realtà la questione è così evoluta che si pretendono servizi almeno buoni ma sostanzialmente in tempo reale per quasi tutto, persino un'orlo di un pantalone.
Questo cambiamento prevede una complessità da gestire enorme, a tutti i livelli, dalla disponibilità di personale a intelligenze artificiali super efficienti per gestire qualsiasi compito.
Il mondo sembrerebbe andare verso questa direzione, imboccando questa strada della super efficienza, che però si scontra con i problemi amministrativi o di reperibilità di risorse, fisiche o digitali.
Avviare i lavoro di sistemazione di una facciata, oggi tanto di moda grazie al bonus, scatena una serie di attività che non sono banali, dal reperimento dell'azienda che può prestare l'opera al finanziamento, elementi che richiedono un grande dispendio di energie, ma che rappresentano molto bene come questo cambiamento tanto invocato sia difficile da mettere in atto.
Infatti, sia lato autorizzazioni sia lato operativo ci si scontra con una realtà che è ben lontana dall'ottimizzazione.