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03/11/2021

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Diventare uno smart leader in 9 mosse

Roberto D'Incau (Lang&Partners): la nuova strategia manageriale deve fare i conti con elementi apparentemente in contrapposizione per i quali si dovrà individuare un fil rouge

Gli ultimi due anni hanno registrato un'accelerazione incredibile dei processi di trasformazione digitale. Durante questo periodo abbiamo compreso quanto l'innovazione tecnologica pervada ogni ambito della società e del lavoro. Ci ritroviamo dunque in una fase di cambiamento epocale, dove ogni aspetto della vita professionale così come il nostro modo di essere leader è stato rivoluzionato in modo radicale.
Lo smartworking non ha solamente stravolto il modo di percepire l'ufficio e la professione ma ha anche modificato la modalità in cui i leader si interfacciano con i propri collaboratori.
A questo proposito Roberto D'Incau, Founder&CEO Lang&Partners Younique Human Solutions, ha individuato quali devono essere le caratteristiche del leader smart, i key values per preservare un rapporto di fiducia e ispirante con i propri collaboratori nonostante il lavoro a distanza.
Il lavoro agile impone nuove forme di leadership, nuove competenze manageriali per essere un leader efficace anche a distanza, uno smart leader.
Da un punto di vista del mindset, il ruolo del capo non cambia con l'avvento del lavoro digitale.

La vera sfida per il leader di oggi è continuare a ispirare, dare fiducia, condividere la propria visione, creare una strategia di successo e incentivare il talento del singolo secondo un nuovo modo di rapportarsi ai propri collaboratori, con nuovi strumenti e tattiche.
Innanzitutto, occorre conoscere e imparare ad utilizzare i servizi innovativi che la tecnologia ci mette a disposizione per evitare isolamento, stress e disorganizzazione, ottimizzando il tempo e aumentando la produttività del team.
Software di condivisione, strumenti di videoconferenza, virtual conferences, connettività, rete 5g e applicazioni smart per la gestione di progetti da remoto hanno certamente supportato il lavoro delle persone in questa fase di transizione. Ma, se da un lato la tecnologia è uno strumento utile e neutro, dall'altro non è né emotiva e né empatica come il leader.
Il manager a distanza è colui che anche in questo periodo di parziale ritorno al lavoro in ufficio, rivendica che una parte importante del proprio lavoro venga fatta a distanza. Questo perché riesce a coinvolgere la squadra di lavoro, a motivarla, alimentare la consapevolezza, potenziare le occasioni di crescita delle risorse senza il mero contatto fisico ma riesce a farlo con la stessa intenzione del trovarsi fianco a fianco.


Secondo D'Incau, il profilo del leader virtuale di successo comprende le seguenti caratteristiche:
1. È flessibile;
2. È empatico;
3. Sa avere un impatto anche a distanza;
4. Utilizza le chiavi della comunicazione con competenza e efficacia;
5. Dedica il giusto spazio alla motivazione delle persone, anche se in luoghi diversi;
6. Sa ascoltare approfonditamente, anche quando il team non è in presenza;
7. Ispira fiducia e sa motivare i suoi collaboratori, dando feedback negativi e positivi in ottica di crescita;
8. Sa essere "Pacesetter", direttivo e affiliativo nelle diverse situazioni;
9. È autoconsapevole di sé, dei propri punti di forza e delle proprie aree di debolezza e non le nasconde.

Come testimoniano numerosi studi e ricerche, l'utilizzo della tecnologia e il lavoro ibrido presuppongono la creazione di un divario generale tra le persone, alla quale occorre sopperire con nuovi processi organizzativi modelli di leadership. La nuova strategia manageriale deve fare i conti con elementi apparentemente in contrapposizione per i quali si dovrà individuare un fil rouge.


Libertà e regole, umanizzazione e processi, comportamenti e strumenti dovranno trovare un percorso comune per vincere la sfida delle contraddizioni e puntare ad una condivisione degli obiettivi istituzionali, una responsabilizzazione di capi e collaboratori e a nuovi modelli di apprendimento.
Si tratta di un paradosso manageriale, certo, ma è proprio la sfida della complessità e dell'incertezza che caratterizza questo periodo di transizione e che richiede e stimola nuove competenze nello smart leader.


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