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13/10/2021

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Giuseppe Pasceri (Subito): la sostenibilità guida il mercato del second hand

Un'economia distribuita che vale circa 1.4% del Pil nazionale, 23 miliardi nel 2020, e di cui quasi la metà 10 miliardi avvengono online. Soddisfa le esigenze delle nuove generazioni e non solo

Quella del "seconda mano" è un'economia distribuita e sostenibile che cresce ogni anno di più. Per agevolare l'incontro tra venditore e acquirente Subito.it ha creato il marketplace Tuttosubito, che consente transizioni rapide e sicure. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Pasceri, CEO di Subito.it, società del gruppo Schibsted.

Partiamo dall'ultimo vostro prodotto, TuttoSubito.


E' un neonato della nostra famiglia e permette ai nostri utenti di poter transare e quindi vendere o comprare tra utenti privati in totale sicurezza.
Abbiamo trasformato gli annunci classici in un vero e proprio marketplace, dove chi vende può accettare i pagamenti e chi compra ha una protezione perché il sistema prevede tutto quanto. In prima istanza, all'interno della piattaforma Subito.it si hanno a disposizione i sistemi di shipping totalmente integrati, senza doversi preoccupare di niente, quindi senza pensieri di cercare un corriere che prenderà il pacco per poter poi trasportarlo a destinazione.

Anche il sistema di tracciamento è all'interno della piattaforma, quindi non c'è da scambiarsi numeri di tracking del corriere perché è tutto automatico e il compratore riceverà il pacco, potrà controllare se è esattamente quello che si ipotizzava di aver acquistato e chiuderà l'affare e di conseguenza i soldi vengono sbloccati dalla piattaforma di Subito e arrivano finalmente al venditore. Nel caso in cui, al contrario, la vendita non va in porto, siamo i garanti, quindi controlliamo se c'è una disputa, dov'è il problema e facciamo in modo che i pacchi tornino indietro oppure oppure no, dipende poi dal singolo caso.

Una piattaforma che contiene una grande complessità.


Consideriamo che abbiamo sviluppato questo sistema, TuttoSubito, in più di un anno. In quasi 15 mesi, con un team di 30 ingegneri e persone che lavorano alla user experience, abbiamo prodotto l'applicazione. Comunque, quasi il 50% delle risorse sono ingegneri e parliamo di qualche centinaio di persone in azienda, questo ci permette di sviluppare prodotti su tutto lo stack tecnologico.

TuttoSubito ha molti processi automatizzati, sembra semplice ma in realtà poi dietro c'è molta complessità: pensiamo alla gestione pagamenti o al sistema di sicurezza. E' un marketplace a tutti gli effetti, ma guidato dalla user esperience per fornire un'esperienza ai massimi livelli e in totale sicurezza. Nulla può essere lasciato al caso.

Quali risultati state ottenendo?


Il nostro settore è quello del "second hand", seconda mano come per dirlo all'italiana. E' un mercato che vale circa 1.4% del Pil nazionale, 23 miliardi nel 2020, e di cui quasi la metà 10 miliardi avvengono online. Un altro dato interessante è che la pandemia ha accelerato questo tipo di percorso, tant'è che solo l'anno scorso gli italiani che hanno deciso di guardare a questo tipo di economia distribuita e sostenibile ed è aumentato del 14%. Noi siamo i leader di mercato e lo facciamo online, come facciamo le nostre ricerche online. Raccogliamo informazioni molto interessanti, per esempio sappiamo che chi si rivolge al mercato della seconda mano è un profilo variegato, per due terzi si tratta di laureati, ci sono molte famiglie e tantissime segmentazioni.


Le nuove generazioni vedono questo sistema economico con occhi differenti anche perché è sostenibile. Per comprare e per vendere abbiamo sicuramente un parterre di utenza molto variegato e molto attento ai temi ambientali. Un altro dato interessante è che sulla piattaforma di Subito.it abbiamo avuto oltre 26 milioni di transazioni nel 2020, queste transazioni della second hand hanno avuto come effetto positivo per l'ambiente, possiamo dire di aver piantato alberi per l'intera provincia di Parma, abbiamo fermato il traffico di Roma per la 18 mesi oppure, guardando ai materiali come i metalli risparmiati, avremmo potuto costruire più di 200 Tour Eiffel. Tutti i dati che sono impressionanti e mostrano la portata e la dimensione del mercato. Possiamo parlare non solo di effetti benefici per l'ambiente, ma la seconda mano è un'economia distribuita che ogni giorno coinvolge moltissime persone. A partire dalla fine 2020 abbiamo rilasciato la possibilità di poter regalare, quindi sono persone che prima non mettevano in vendita oggetti e appunto con l'idea del potere di dare una seconda vita a degli oggetti interessanti si sono aperte nuove possibilità, basta andarli a prendere.




In un'azienda come la vostra, il parere dell'utente finale quanto conta?


Il 200%. Se l'utente finale non è soddisfatto non si sente sicuro dell'acquisto o della piattaforma noi lo perdiamo. Il paradigma di funzionamento del marketplace è fare incontrare domanda e offerta e che si incontrano qui l'esperienza è duplice e deve essere "fantastica", quello che noi chiamiamo "magic moment", ma è un momento di incontro tra due persone. C'è chi vende qualcosa che non gli serve più e chi lo sta cercando, magari a un prezzo che sognava.

La piattaforma è in costante evoluzione e siete cambiati molto nel tempo.


Subito.it è cambiata veramente con un ritmo quasi di sei mesi in sei mesi, e per fare questo adottiamo un approccio culturale e modalità di lavoro che sono decisamente innovativi. Lavoriamo per obiettivi e applichiamo un profondo empowerment dei nostri team. Questo è possibile grazie a un altissimo allineamento, che noi chiamiamo "drumbeat", diamo il tempo che ha un respiro sia annuale che trimestrale che settimanale.


Questo permette ai team di avere le informazioni e comprendere le direzioni intraprese. Noi siamo riusciti a rimuove i silos, comprendere cosa sta facendo l'azienda e cosa stanno facendo gli altri e quindi muoversi in sintonia.

Ha usato la parola "magia", ma in realtà di magico non c'è nulla, c'è una grande alchimia e la grande capacità di muovere idee e obiettivi.


Assolutamente, c'è grandissimo commitment e anche la consapevolezza che il mondo del second hand è molto complicato. Arthur C. Clarke diceva che "la tecnologia quando è molto raffinata non si distingue dalla magia", per cui noi che siamo prettamente tecnologici possiamo raccontarla in quel modo. Siamo un'azienda che lavora con la tecnologia, la sfrutta e la modella continuamente, e lavoriamo molto ascoltando i clienti.



Siamo in un periodo di pandemia, come l'avete trascorso?


Il nostro modello molto agile ci ha permesso in primis, guardando a noi stessi all'interno, di proteggere tutti quanti.


Avevamo adottato una politica di smartworking e sin dal primissimo giorno siamo rimasti a casa perché non avevamo vincoli territoriali. Questa politica, alimentata dal giorno 1 è diventata da smartworking a remote working, ma ha permesso di mantenere alta la produttività senza mettere a rischio da nessuna delle nostre persone. Lato business. il primo periodo è stato difficile perché se tutti sono bloccati a casa non si poteva transare perché le persone non potevano incontrarsi. Fare trading tra privati in remoto era impossibile, per noi è stato importante dire a tutti quanti non incontratevi perché è pericoloso, ma la nostra etica ci impediva di fare business. Abbiamo avuto un bel rimbalzo tecnico dopo il primo lockdown su specifiche categorie che hanno registrato un boom di domanda e di offerta. Nel frattempo ci siamo attrezzati per creare un prodotto come TuttoSubito per creare valore e il percorso si è concluso con la presentazione al mercato di poco tempo fa. Possiamo dire che ne usciamo più forti, sia in termini di prodotto sia in termini di numeri di business. Cresciamo a doppia cifra, siamo una media azienda italiana solida che riesce a investire anche parecchie risorse sia tecniche sia di marketing per portare avanti il suo progetto industriale molto ambizioso.




Ma Giuseppe, come manager e come individuo, cosa si è portato a casa da questa situazione?


A parte la super fatica, c'è anche l'idea di aver vissuto un periodo pazzesco e complesso per tutti, è un momento drammatico a livello sanitario e l'impatto sui vari business lo vediamo quotidianamente, basta leggere i giornali. Ci sono prove molto difficili, ma è il momento dove misuri la tua capacità di tenere tutti uniti e portare, se davvero credi in quello che stai facendo, "Per aspera ad astra", parafrasando la Royal Air Force. E' stato un momento di cambiamento che ha coinvolto tutti.


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