Le imprese chiedono più responsabilità ai lavoratori e li cambia di ruolo
Con la pandemia le donne sono però state lasciate indietro: il 32% degli uomini ha ricevuto un bonus contro il 26% delle donne. La percezione di equità dei dipendenti costituisce un elemento critico della loro fedeltà e dedizione
La pandemia ha cambiato il mondo del lavoro.
Oltre a costringere alcuni lavoratori a sostenere un maggiore carico in modo da compensare i licenziamenti, l'effetto a catena prodotto dal COVID-19 ha comportato implicazioni ancora più ampie. Il 44% dei lavoratori italiani ha subito un cambiamento di ruolo o la modifica delle mansioni ricoperte a causa della necessità , da parte dei datori di lavoro, di adattare nuovi metodi di lavoro, di avere a disposizione nuove competenze e, in alcuni casi, ristrutturare l'organizzazione aziendale.
Anche in questo caso, i lavoratori della Generazione Z sono stati costretti ad adottare una maggiore flessibilità : il 62% circa dei lavoratori dai 18 ai 24 anni ha subito un cambiamento ruolo o ha ricevuto maggiori responsabilità .

La percentuale scende al 51% nella fascia 25-34, al 46% in quella 35-44, al 38% tra i 45 e 54, al 25% sopra i 55 anni.
E' ciò che emerge dalla ricerca ADP (multinazionale leader nell'ambito dell'human capital management) "People at Work 2021: A Global Workforce View", una ricerca che analizza gli atteggiamenti dei dipendenti nei confronti dell'attuale mondo del lavoro e le loro aspettative e speranze future.Â
Nuovo ruolo e maggiori responsabilitÃ
Per alcuni lavoratori ci sono aspetti positivi.
Anche se un buon 42% preferiva il ruolo svolto prima della pandemia, il 46% apprezza il nuovo ruolo e le relative responsabilità .
Le sfide legate al COVID-19 hanno consentito ad alcuni lavoratori di sviluppare competenze nuove o intraprendere percorsi di carriera che sfruttano il loro potenziale in modi imprevisti e aumentano la soddisfazione personale.

Gran parte di essi ha ricevuto una ricompensa per il proprio impegno: il 56% ha avuto un aumento di stipendio o un bonus, anche se restano preoccupanti le disparità di genere.
Dall'analisi dei dati, è emerso infatti come siano ancora una volta le donne a essere lasciate indietro nel riconoscimento di un compenso economico a seguito dell'assunzione di una nuova carica o dell'aumento delle responsabilità affidate loro per colmare i vuoti aziendali causati dal COVID-19.
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