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29/09/2021

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Fusioni e acquisizioni: nonostante la Cina è uno dei periodi più intensi mai registrato

Il mercato raggiunge nuovi record nel Nord America e in Europa. Per la prima volta in quattro anni, le operazioni di M&A portate a termine superano quelle non concluse per due trimestri consecutivi

Il mercato globale delle fusioni e acquisizioni (M&A) ha registrato nuovi record nel secondo trimestre, eclissando quelli dei primi tre mesi dell'anno, e mettendo il 2021 in linea per diventare l'anno più attivo di sempre. La crescita senza precedenti delle transazioni è frutto di una forte ripresa della fiducia nell'economia, mentre le aziende accelerano la propria riorganizzazione post pandemia.
In riferimento alla performance del prezzo delle azioni, gli acquirenti hanno sovraperformato del 2,1% rispetto al mercato per le operazioni valutate oltre 100 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2021. Secondo il Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) di Willis Towers Watson, è la prima volta dal 2017 che gli acquirenti sono riusciti a sovraperformare per due trimestri consecutivi. In un anno, l'aumento delle transazioni ha fatto salire l'indice dell'M&A del 3,2% sulla scorta di un primo trimestre molto performante.
Secondo Matteo Fiocchi, Head of Executive Compensation and Strategic Reward di Willis Towers Watson (nella foto), "questo è uno dei periodi più intensi che abbiamo mai rilevato, con il mercato dell'M&A in piena ripresa in quasi tutti i settori, spinto da società ricche di liquidità sotto pressione per riorganizzarsi in risposta al COVID-19.


Rimangono preoccupazioni sull'inflazione che potrebbe aumentare nel corso di quest'anno, innescando un rialzo dei tassi d'interesse e la fine dell'espansione record dell'M&A. Tuttavia, questi timori appaiono prematuri vista l'attuale attività frenetica alimentata da dinamiche di mercato che potranno sostenere o perfino accelerare le operazioni nella seconda metà del 2021, come ad esempio la pressione costante di impiegare il capitale, di acquisire capacità tecnologiche e di rispondere al crescente attivismo degli azionisti
".
In collaborazione con l'M&A Research Centre della Business School di Londra (ex Cass Business School), il report sottolinea che l'impennata dei volumi e del valore delle transazioni si concentra nel Nord America e nell'Europa, un aumento che è iniziato a fine 2020 dopo il crollo registrato durante i primi giorni della pandemia.
Per il terzo trimestre consecutivo, con il ruolo sempre dominante svolto delle SPAC, gli acquirenti nordamericani hanno superato il loro indice regionale dell'1,6%, con i volumi che sono aumentati notevolmente: del 58% dal trimestre scorso e del 244% dal secondo trimestre del 2020 (52 negoziazioni contro 179), determinando i numeri più alti mai registrati nella regione in qualsiasi altro trimestre dal 2008.


Gli acquirenti europei hanno proseguito nella performance positiva superando il loro indice regionale del 6,44 % con un'esplosione dell'attività nel secondo trimestre del 2021 e con 59 operazioni completate. Anche questo è stato un record assoluto per un secondo trimestre. Nel frattempo, la Gran Bretagna resta chiaramente appetibile nel mercato dell'M&A per gli acquirenti non britannici che, nonostante la Brexit e la buona performance dell'FTSE 100, continuano a dimostrare interesse nell'acquisto di società britanniche. I deal maker britannici hanno inoltre superato di molto l'indice regionale nel corso degli ultimi 12 mesi (+11,4%).
Al contrario, gli acquirenti dell'Asia-Pacifico hanno avuto un rendimento inferiore, portando il proprio indice regionale a -0,7% con solo 32 transazioni concluse nel secondo trimestre del 2021, il dato più basso dal 2014. Anche la Cina ne ha concluso il minor numero assoluto dal 2013, con i volumi delle acquisizioni cinesi che continuano a calare dopo un picco nel 2015.
Il mercato dell'M&A ha certamente mantenuto lo slancio dopo i primi tre mesi esplosivi del 2021, in quanto i buyer propensi alle acquisizioni hanno completato più negoziazioni rispetto a qualsiasi altro secondo trimestre mai registrato (278 operazioni), secondo gli ultimi risultati dell'indice di WTW.


Questo costituisce una ripresa significativa, persino se confrontata con il ritmo intenso stabilito durante il primo trimestre del 2021 (206 negoziazioni).
I dati rivelano che anche la prima metà dell'anno è stata da record, con 484 operazioni portate a termine, un dato superiore del 58% rispetto allo stesso periodo del 2020 (307 negoziazioni), quando l'economia globale ha subito una battuta d'arresto a causa della pandemia. Questo è il dato più alto mai registrato sul periodo gennaio-giugno da quando Willis Towers Watson ha lanciato il primo indice relativo all'M&A nel 2008.
Conclude Fiocchi: "le aziende stanno schiacciando sull'acceleratore della ripartenza in risposta alla pandemia, avviando riorganizzazioni mirate a ridurre i costi e a riposizionarsi sul mercato in modo da garantire una crescita sostenbile, facendo leva su trend preesistenti come la trasformazione digitale e i cambiamenti nelle abitudini di consumo. In linea col passato si rileva inoltre che un certo numero di aziende continuano a dismettere asset non "core" per le proprie strategie.
Dopo la pandemia, l'attenzione tornerà nuovamente sul tema della decarbonizzazione, che sarà l'elemento di maggiore discontinuità per gli anni e decenni a venire.


Mentre sempre più aziende si impegnano in una trasformazione del business e dei modelli operativi per raggiungere l'obiettivo impatto zero, il mercato dell'M&A sembra destinato a giocare un ruolo fondamentale in questa transizione a basse emissioni di carbonio".


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