Perchè l'economia mondiale frena la sua crescita
Per Istat e OCSE l'espansione del PIL rimane al di sotto dei livelli pre-pandemia e il volume del commercio mondiale è previsto in rallentamento causa problemi alle supply chain. Nell'eurozona fiducia delle aziende e dei consumatori in calo
Dopo la forte ripresa nella prima parte dell'anno legata alla progressiva rimozione delle misure di distanziamento, l'economia mondiale ha iniziato a decelerare, condizionata principalmente dal rallentamento del settore industriale.
Secondo la Nota mensile sull'economia italiana dell'Istat, a giugno il commercio internazionale di merci in volume ha segnato una crescita modesta dopo il calo congiunturale di maggio (rispettivamente +0,5% da -0,7%, fonte: Central Planning Bureau), con una attenuazione della fase di robusta espansione degli scambi.

La domanda mondiale di beni permane su livelli superiori a quelli pre-crisi inoltre il PMI globale composito sui nuovi ordinativi all'export di agosto, sebbene in calo per il terzo mese consecutivo, è rimasto sopra la soglia di espansione, suggerendo un proseguimento della fase di crescita del commercio internazionale.
In Cina, nonostante l'economia continui a mostrare un accentuato dinamismo e siano attesi nuovi interventi di stimolo da parte del governo, sono emersi alcuni segnali di raffreddamento della ripresa economica.
L'attività manifatturiera è attesa rallentare e il settore dei servizi contrarsi, come segnalato dai relativi indicatori PMI di agosto.
Negli Stati Uniti, invece, prosegue la fase espansiva.
A luglio, la produzione industriale ha accelerato, con un incremento congiunturale dello 0,9% (+0,2% a giugno).

Sul fronte del mercato del lavoro, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione a fine agosto si sono collocate sui minimi da marzo 2020 e il tasso di disoccupazione è sceso a 5,2% (5,4% a luglio).
In questo scenario destano meno preoccupazioni i possibili effetti dell'esaurimento di alcune delle misure emergenziali a sostegno dei redditi.
Le prospettive per l'economia americana restano positive anche se la fiducia dei consumatori, rilevata dal Conference Board, ha registrato un calo in agosto legato al rischio di inflazione e alla diffusione di nuove varianti del virus.