Il futuro del lavoro? E' un modello ibrido
Fabio Luinetti (Citrix) il 54% degli intervistati vorrebbe una forma di lavoro ibrido tra casa e ufficio per il prossimo futuro. Il 43% afferma che il principale motivo per tornare in ufficio è l'interazione con i colleghi
Nato come misura emergenziale per contenere e contrastare gli effetti della pandemia, lo smartworking ha in realtà imposto un ripensamento radicale dei modelli di lavoro fino a ora normalmente - e per lo più acriticamente - utilizzati.
Una recente indagine di Citrix commissionata all'istituto di ricerche OnePoll su un campione di 500 lavoratori italiani della conoscenza ha messo in luce infatti che a prevalere nel prossimo futuro sarà un modello di lavoro ibrido, con il 32% degli intervistati che auspica una suddivisione che alterni al 50% lavoro da remoto e lavoro in ufficio.

Se a questi si aggiunge un 8% che vorrebbe lavorare esclusivamente da remoto, un 9% che vorrebbe andare in ufficio solo quando necessario e un 5% che preferirebbe una completa flessibilità, vediamo che è ben il 54% a essere a favore di un modello di lavoro che alterni vita in ufficio e modalità da remoto.
Nonostante questo, però, sono ancora molte le attività che, secondo gli intervistati, richiedono la presenza in ufficio e, non a caso, per la maggior parte queste sono legate alla dimensione sociale, sicuramente quella di cui si è sofferta di più la mancanza nei lunghi mesi della pandemia.
Il 43% del campione vede infatti l'interazione con i colleghi il principale motivo per tornare in ufficio: in particolare, il 55% afferma che le riunioni di team dovrebbero essere fatte in presenza; il 53% pensa che i meeting di business richiedano la presenza in ufficio e un altro 53% crede che le attività di training siano migliori se svolte dal vivo.