Le bolle speculative che si stanno sviluppando nei mercati quando esploderanno trascineranno l'economia nella deflazione. Demografia, debito, deflazione tecnologica sono trend primari inarrestabili
Il ritorno dell'inflazione, le scelte della BCE, le elezioni in Germania, l'esplosione generalizzata di debito pubblico causa pandemia, NextGen EU, il rally del mercato azionario e le cryptovalute.
Sono alcuni dei temi affrontati nell'intervista agostana con Andrea Mazzalai, Consulente finanziario e autore del seguitissimo e pluripremiato blog Icebergfinanza.
In tanti parlano di inflazione.

C'è chi la vede come un fenomeno destinato a restare e chi pensa che sia solo un fuoco di paglia.
Qual è la tua idea?
Bella domanda, davvero.
Una trappola per il sottoscritto, soprattutto per uno che da 14 anni, unico in Italia, parla di deflazione da debiti.
C'è il rischio di diventare noiosi a ripetere le stesse cose per tanti anni, mentre il mondo intero parla di inflazione, stagflazione o addirittura di iperinflazione, loro sì che sono originali.
Come le banche centrali che hanno sistematicamente fallito ogni target prefigurato a partire dalla BCE di Mario Draghi prima di chiunque altro.
Cercherò di essere il più sintetico possibile, riassumendo i motivi per i quali questa fiammata inflattiva è transitoria e soprattutto speculativa.
Il grafico spiega in maniera semplice perché l'eccesso di debito, ha fatto crollare la velocità di circolazione della moneta.
In parole povere, la liquidità immessa dalle banche centrali non circola nell'economia, le banche non prestano, preferiscono investire in titoli di Stato.
Inoltre la spesa pubblica, lo stimolo fiscale, ha un effetto di breve termine, il moltiplicatore è negativo.
L'assunzione di debito oggi è per lo più improduttiva, essenzialmente speculativa.
Esiste solo l'inflazione da asset: il resto è normale amministrazione come accade nel 2008 e 2013.
Fiammate seguite da clamorose implosioni deflattive.

Basta guardare cosa sta accadendo ai consumi USA, boom nei mesi nei quali gli stimoli raggiungono gli americani e poi spesa negativa nei restanti e successivi mesi.
Ricordo a tutti che per la produttività , il suo aumento è storicamente deflattivo.
Per quanto riguarda l'aspetto speculativo delle materie prime, basta prendere a esempio quanto è accaduto al prezzo del legname, crollato di oltre il 70% in un istante.
A tempo debito sarà la volta di rame e petrolio.
Certo la pandemia ha prodotto notevoli problematiche relative alla produzione, distribuzione, disponibilità di manodopera qualificata, altre dinamiche dovute al crollo di alcuni settori che si sono ripresi, ma questa non è inflazione pericolosa, soprattutto se non esiste alcun rischio di inflazione salariale.
Tra l'altro abbiamo avuto in America un boom della produttività del lavoro, notoriamente deflativa, e viaggiamo stabilmente da mesi oltre il 4% contro una media degli ultimi 10 anni dell'1%.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo



C'è chi la vede come un fenomeno destinato a restare e chi pensa che sia solo un fuoco di paglia.
Qual è la tua idea?
Bella domanda, davvero.
Una trappola per il sottoscritto, soprattutto per uno che da 14 anni, unico in Italia, parla di deflazione da debiti.
C'è il rischio di diventare noiosi a ripetere le stesse cose per tanti anni, mentre il mondo intero parla di inflazione, stagflazione o addirittura di iperinflazione, loro sì che sono originali.
Come le banche centrali che hanno sistematicamente fallito ogni target prefigurato a partire dalla BCE di Mario Draghi prima di chiunque altro.
Cercherò di essere il più sintetico possibile, riassumendo i motivi per i quali questa fiammata inflattiva è transitoria e soprattutto speculativa.
Il grafico spiega in maniera semplice perché l'eccesso di debito, ha fatto crollare la velocità di circolazione della moneta.
In parole povere, la liquidità immessa dalle banche centrali non circola nell'economia, le banche non prestano, preferiscono investire in titoli di Stato.
Inoltre la spesa pubblica, lo stimolo fiscale, ha un effetto di breve termine, il moltiplicatore è negativo.
L'assunzione di debito oggi è per lo più improduttiva, essenzialmente speculativa.
Esiste solo l'inflazione da asset: il resto è normale amministrazione come accade nel 2008 e 2013.
Fiammate seguite da clamorose implosioni deflattive.

Basta guardare cosa sta accadendo ai consumi USA, boom nei mesi nei quali gli stimoli raggiungono gli americani e poi spesa negativa nei restanti e successivi mesi.
Ricordo a tutti che per la produttività , il suo aumento è storicamente deflattivo.
Per quanto riguarda l'aspetto speculativo delle materie prime, basta prendere a esempio quanto è accaduto al prezzo del legname, crollato di oltre il 70% in un istante.
A tempo debito sarà la volta di rame e petrolio.
Certo la pandemia ha prodotto notevoli problematiche relative alla produzione, distribuzione, disponibilità di manodopera qualificata, altre dinamiche dovute al crollo di alcuni settori che si sono ripresi, ma questa non è inflazione pericolosa, soprattutto se non esiste alcun rischio di inflazione salariale.
Tra l'altro abbiamo avuto in America un boom della produttività del lavoro, notoriamente deflativa, e viaggiamo stabilmente da mesi oltre il 4% contro una media degli ultimi 10 anni dell'1%.
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Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
