Il settore alimentare vede la ripresa dopo un anno difficile
Secondo il Food Industry Monitor nel 2021 e 2022 si toccherà un +6% annuo. La sostenibilità aiuterà il recupero: ci investe già il 93% delle aziende
Com'era prevedibile, nel 2020 il settore alimentare ha registrato una contrazione della crescita dell'1% (ROS 3,8%), rispetto al -8,9% dell'economia italiana.
La flessione del settore è dovuta principalmente alla contrazione del segmento Ho.Re.Ca.
e alla riprogrammazione degli investimenti in capacità produttiva, che sono stati posticipati alla fine dell'anno.
Il 2021 e 2022, però segneranno subito una ripresa, con una crescita prevista di poco inferiore al 6% annuo (ROS 6,8%), un tasso superiore alla previsione di crescita del Pil italiano (4,5/5%).

E la ripresa riguarderà anche l'export che nel biennio 2021-2022 si prevede in aumento mediamente del 3%.
Cresceranno di più i comparti delle farine e del packaging, e quest'ultimo in particolare beneficerà della spinta del redesign sostenibile.
I settori del caffè e del vino saranno interessati da crescite importanti, trainate dalla forte ripresa del segmento Ho.Re.Ca.
Molto bene anche le previsioni per il comparto del food equipment, trainato dai nuovi investimenti stimolati dal piano di recovery.
Sono questi, in sintesi, i risultati del Food Industry Monitor, l'osservatorio di riferimento sul settore food italiano realizzato ogni anno dall'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con Ceresio Investors.
L'analisi valuta le performance delle aziende, l'evoluzione dei modelli di business e i trend di mercato nazionali e internazionali.
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