Le aziende della distribuzione sono centrali nel sistema economico italiano
Alberto Frausin (Federdistribuzione): intercettano i segnali del cambiamento sociale ed economico, sviluppando offerte e servizi che rispondono a bisogni sempre nuovi delle persone
Il Paese attraversa una fase di profondo cambiamento, influenzata da un'evoluzione sociale e demografica che la pandemia ha accentuato e che sta comportando un radicale mutamento degli stili di vita e delle abitudini d'acquisto e di consumo degli italiani.
Questo il punto di partenza dell'osservatorio "Consumi, nuove abitudini d'acquisto e stili di vita" realizzato da Federdistribuzione e PwC Italia.
Secondo i dati emersi dalla ricerca il 57% degli intervistati ha registrato, a causa degli impatti della pandemia, una riduzione del reddito familiare e mostra preoccupazioni per la propria situazione lavorativa ed economica. Una tendenza che si riversa sull'andamento dei consumi: il commercio al dettaglio nel suo complesso ha registrato, nel 2020, una contrazione del -5,4% rispetto ai valori pre-crisi, dato che si accentua notevolmente nella componente non alimentare che ha perso il -12,2%.

L'osservatorio restituisce una visione d'insieme che include l'evoluzione digitale, la transizione green e i cambiamenti sociali e demografici in corso.
Alcuni trend e processi di cambiamento, già in atto prima della crisi, hanno infatti subito una forte accelerazione.
È il caso dell'eCommerce, che nei canali della Distribuzione Moderna ha riscontrato nel 2020 un incremento del 120% rispetto al 2019 per un valore economico di 1,32 miliardi di euro.
Oppure la sensibilità ai temi di sostenibilità, ambientale, sociale ed economica: per il 70% degli italiani le imprese che non adotteranno pratiche sostenibili nei loro piani aziendali saranno penalizzate dai consumatori.
Uno scenario in evoluzione, su cui incidono anche il fattore sociale e quello demografico: l'invecchiamento medio della popolazione pone la necessità di sviluppare politiche e servizi in linea con i nuovi bisogni che emergono; il gender gap, ancora troppo persistente, con l'Italia al 114° posto del mondo nella dimensione di partecipazione economica delle donne; il generation gap, che ritarda il raggiungimento dell'indipendenza economica da parte dei più giovani e che vede il 70% degli italiani nella fascia 18-34 anni, vivere ancora con un genitore.