L'eCommerce ridurrà i margini di profitto per i retailer
Alberto Franzone (Alvarez & Marsal): dal 2021 al 2025 il retail perderà 35 miliardi in Europa. 3,7 in Italia.
I negozi fisici italiani nel post-pandemia vedranno calare quasi del 30% dei visitatori, in UK la percentuale sale al 44%
L'eCommerce ha vissuto in vero e proprio boom durante la pandemia.
Le abitudini di acquisto sono definitivamente cambiate e, anche questo sarà ritornato ad una certa normalità , i consumatori torneranno alla situazione del 2019.
Tutto questo però cambierà anche le dinamiche del commercio, a partire dalla sostenibilità del business model.
Infatti, il commercio retail italiano perderà 3,7 miliardi di euro entro il 2025 a causa dello spostamento dei consumi dal canale fisico a quello online indotto dagli effetti del COVID-19 sulle abitudini di acquisto dei consumatori.

In tutta Europa saranno 35 i miliardi di euro polverizzati dalla rivoluzione digitale.
È questo quanto emerge dal nuovo report "The shape of Retail: i costi nascosti dell'eCommerce" della società di consulenza globale Alvarez & Marsal realizzato in collaborazione con Retail Economics.
I costi nascosti dell'eCommerce
L'indagine, che è stata condotta su 6 Paesi europei - Gran Bretagna, Italia, Spagna, Francia, Germania e Svizzera - prende in esame un panel di 3000 famiglie, analizzando oltre 250 retailer europei che rappresentano oltre 2000 miliardi di euro di spesa nel 2020 e ha lo scopo di mostrare in che modo i costi connessi al passaggio da un business pensato per i canali fisici a uno online impatteranno sul profitto dei rivenditori.
Innanzitutto, quello che emerge, è che i rivenditori digital only in genere operano con margini notevolmente inferiori rispetto ai modelli di business multicanale e fisici: l'analisi mostra che in un comparto dove già da diversi anni è in corso un progressivo assottigliamento dei profitti, i margini per i retailer europei online puri si aggirano in media intorno all'1,4%, valore di 4 punti percentuale sotto a quello dei rivenditori misti che tocca il 5,2%.

A questa premessa - meno marginalità per i business completamente online - si devono aggiungere gli investimenti necessari ai retailer tradizionali per compiere lo shift verso il mercato digitale.
Nuove competenze, potenziamento dell'infrastruttura tecnologica e degli aspetti logistici (ricerca di partner tecnologici per soddisfare i nuovi bisogni del consumatore) sono tutte voci di costo importanti in questo contesto, a cui bisogna aggiungere le vere variabili capaci di influenzare maggiormente il futuro del settore: le spedizioni e soprattutto i resi.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
