Sulla banda larga di nuova generazione si gioca il futuro dell'Italia
Paolo Campoli (Cisco): dobbiamo affrontare oggi il digital divide per uscire più forti dalla pandemia. E' necessario mantenere la rete aperta, perchè non diventi monopolio di pochi attori, e accessibile ovunque
Il passo della trasformazione digitale si fa sempre più veloce: la ricerca Cisco Broadband Index, lanciata oggi, dimostra che avere un'infrastruttura in banda larga di alto livello gioca un ruolo significativo per creare società ed economie più agili, inclusive e vibranti di opportunità.
Il 78% del campione interpellato (81% per gli italiani) - composto da persone in età lavorativa, dai 18 anni in su - crede che oggi la connettività in banda larga sia una necessità; l'86% degli italiani - l'81% a livello complessivo - chiede al governo del proprio Paese di chiudere il digital divide e di accelerare prima possibile i progetti per offrire a tutti un accesso a internet affidabile e ad alta velocità.

Cisco Broadband Index è una ricerca che è stata commissionata coinvolgendo oltre 13.500 rispondenti in Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Polonia e Russia.
Per l'Italia il campione è di 2.001 persone.
Sono state fatte domande rispetto allo stato e alle abitudini di uso delle connessioni in banda larga domestiche, ai cambiamenti che si prevedono per il prossimo futuro e a nuove aspettative che stanno emergendo.
I risultati dimostrano che in un momento in cui si stanno adottando nuovi stili di vita e lavoro il fatto che tutti possano connettersi in modo rapido e affidabile è critico per fare in modo che il rilancio sia veramente inclusivo.
Più di tre quarti del campione (79% per gli italiani, il 76% complessivamente) ritiene che la connettività per tutti sia vitale per la crescita economica e oltre la metà (il 53% degli italiani e il 54% dell'intero campione) ritiene che gli investimenti in infrastrutture broadband siano importanti quanto gli investimenti in altri servizi pubblici.
La connettività digitale, è stata descritta come "precondizione" per realizzare l'agenda digitale dell'Unione Europea e nei vari paesi i lavori al riguardo sono già ampiamente in corso.
Nonostante ciò, il digital divide si perpetua.
In Italia e negli altri paesi coinvolti dalla ricerca, quasi la metà di coloro (46%, il 44% in Italia) che hanno sperimentato difficoltà di connessione durante la pandemia ha dichiarato di non aver potuto accedere a servizi critici come servizi sanitari online e educazione.