Eurobond: un cambiamento senza precedenti
Lidia Treiber (WisdomTree): l'Unione è destinata a diventare un importante emittente con duration europea e rappresenterà una proposta interessante per molti tipi di investitori
Per sanare le cicatrici economiche causate dalla pandemia di COVID-19, la Commissione Europea ha lanciato durante la crisi un nuovo strumento per rimettere in sesto l'Europa: nel maggio di quest'anno abbiamo assistito all'ultima emissione di bond da parte dell'Unione europea (UE) nell'ambito del programma SURE, grazie a cui l'importo complessivo dei bond UE emessi nel quadro di questo strumento è salito a 89,637 miliardi di euro.
L'UE è diventata un mutuatario regolare sui mercati di capitale e le dimensioni del suo debito obbligazionario in essere aumenteranno di circa 17 volte rispetto ai 50 miliardi di euro stimati prima della pandemia.

Con questa nuova emissione di bond, l'UE è destinata a diventare il secondo emittente con rating AAA sui mercati obbligazionari europei.
L'asset class potrebbe costituire una proposta allettante per gli investitori obbligazionari, poiché i bond dell'UE non sono collegati al credito di un paese specifico e possono rappresentare una soluzione per evitare la volatilità dei titoli sovrani, per esempio in prossimità di elezioni politiche nazionali.
Inoltre, la categoria delle obbligazioni sociali o verdi in cui rientrano in nuovi bond dell'UE nell'ambito dei programmi SURE e Next Generation EU (NGUE) hanno attratto un'attenzione senza precedenti da parte degli investitori sempre più preoccupati di soddisfare i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance).
Benché nel 2020 i costi di indebitamento dell'UE siano risultati molto bassi, i rendimenti sono aumentati assieme a quelli dei titoli pubblici a livello globale e gli investitori si preparano a raccogliere frutti potenzialmente più allettanti da ciò che rappresenta storicamente un bene rifugio.
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