Borse: dove investire nella seconda parte dell'anno
Alessandro Tentori (Axa IM): con i progressi delle vaccinazioni sono tornati a correre i titoli value, legati a business tradizionali. Ma in un portafoglio equilibrato non vanno dimenticate le azioni growth, dal digitale alle biotecnologie, ad alto potenziale
Cosa ci dobbiamo aspettare nella seconda metà dell'anno?
Dopo il raggiungimento di nuovi record a Wall Street, analisti e investitori si interrogano su cosa accadrà sui mercati nel secondo semestre del 2021.
Con le vaccinazioni che procedono a ritmo sempre più sostenuto, negli ultimi mesi a prendere slancio sono state le azioni value, quelle che hanno un business consolidato, con crescita stabile ma lenta, espressione di settori tradizionali come i trasporti, il turismo, l'edilizia commerciale e le banche.

Fino a qualche mese fa, invece, a galoppare erano state le azioni growth, ad alto potenziale di crescita ma con valutazioni più difficili da definire: per esempio quelle legate a digitale, software o biotecnologie, settori già in forte ascesa prima della pandemia che hanno beneficiato dei lockdown per accelerare (pensiamo per esempio ai produttori di vaccini, all'eCommerce, allo smart working o allo streaming video).
All'indomani delle presidenziali statunitensi abbiamo assistito a un ribilanciamento tra gli stili dovuto al calo di incertezza.
Il value ha poi guadagnato grazie ai progressi della campagna vaccinale e al pacchetto di investimenti infrastrutturali varato dal nuovo presidente statunitense Joe Biden, che premia appunto la "old economy".
Sta insomma per liberarsi l'enorme massa di risparmio in eccesso, legata agli stimoli fiscali ma "congelata" dalla sospensione dei consumi dovuta ai lockdown: solo negli Stati Uniti secondo Morgan Stanley ammonta a qualcosa come 1,5 trilioni di dollari, pronti a riversarsi nei trasporti, nel turismo, nel real estate commerciale (per esempio ipermercati e shopping mall) e di conseguenza nelle banche.
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