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23/06/2021

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Talent acquisition: che cosa è attrattivo per i professionisti del tech e del digital?

Pietro Novelli (Oliver James): percorsi di crescita professionale essenziali per gli sviluppatori IT, incentivi economici per i data scientist e flessibilità oraria per i professionisti del digital marketing

Sono i parametri che possono fare la differenza per attrarre (o non farsi sfuggire) un talento professionale in ambito tecnologico: i driver di cambiamento sono bisogni e necessità che per i lavoratori sono fondamentali per decidere se rimanere nell'azienda in cui sono impiegati o cercare un nuovo e più stimolante posto di lavoro.
Una fotografia delle aspettative dei professionisti digitali è stata scattata dall'osservatorio di Oliver James, recruiting firm di nuova generazione che ha sviluppato un approccio alla ricerca del personale che mette al centro persone e dati, con la missione di "unire le persone", ovvero disegnare percorsi di carriera soddisfacenti tanto per i professionisti quanto per le aziende.
"Abbiamo raccolto oltre 20.000 informazioni rilevanti grazie a oltre 320 interviste 1to1 - racconta Pietro Novelli, Country Manager per l'Italia di Oliver James - che ci hanno permesso di mappare alcune delle esigenze più importanti per i data scientist, digital marketer e sviluppatori IT. Tutti questi dati sono fondamentali per il nostro modello di supporto alla selezione del personale, che da un lato si rivolge alle aziende per aiutarle ad attrarre i talenti migliori e dall'altro verso i talenti per accompagnarli nelle scelte più adatte per il loro futuro professionale e la soddisfazione personale".


Un compito tutt'altro che semplice: la ricerca dimostra infatti come i desideri, i bisogni e le aspettative verso il lavoro "ideale" siano diversi da talento a talento, seppur restando all'interno dell'ambito "tech". Quali sono quindi le specifiche esigenze dei singoli professionisti nel valutare se cambiare o meno azienda?
Per gli sviluppatori IT, oltre al percorso di carriera (30%), i maggiori driver di soddisfazione sul posto di lavoro sono la flessibilità lavorativa (26%) e la formazione, lo sviluppo e l'aggiornamento costante delle proprie competenze (26%); fondamentale, in sostanza, lasciare tempo e spazio per sperimentare nuove tecnologie e dedicarsi, magari, a piccoli progetti di "ricerca". Di minore interesse, invece, l'autonomia, intesa come la possibilità di gestire individualmente i progetti essendo direttamente responsabili (7%), la presenza di un programma di welfare aziendale (7%) e la possibilità di ricevere premi economici in base alla performance lavorativa e al raggiungimento degli obiettivi.
Preferenze diametralmente opposte, invece, per i data scientist, che scelgono come primo motivo di cambiamento i premi economici in base alle performance (26%) seguito dalla flessibilità oraria (22%), dal percorso di carriera (19%) e da una formazione costante, con dei programmi strutturati di miglioramento delle proprie competenze (15%), mentre restano più indietro l'autonomia (11%) e il welfare aziendale (7%).


Per quanto riguarda i professionisti del digital marketing, le scelte sembrano essere molto chiare. La maggiore flessibilità oraria (37%) è l'elemento decisamente più rilevante per una categoria che prima, in effetti, si è aperta a nuovi trend come lavoro agile e nomadismo digitale. Segue, ancora per distacco rispetto alle opzioni alternative, l'avere a disposizione un programma di miglioramento delle competenze (26%). Molto meno rilevanti tutti gli altri parametri disponibili, dal percorso di carriera (15%), all'autonomia (11%), fino ai bonus economici per le performance (7%) e il welfare aziendale (4%) che chiudono la classifica.
"Ci sono poi alcune considerazioni finali da fare", conclude Novelli. "Da quanto emerge dai dati, infatti, ci sono elementi che più di altri potrebbero avere impatto sulla decisione di restare o di cambiare. Se la flessibilità oraria è infatti considerata un ?must have' per tutte le categorie di professionisti coinvolti (che, per il 45%, l'hanno reputata un elemento ormai fondamentale per il lavoro), la possibilità di poter migliorare le proprie competenze è ciò che più di altro determinerebbe la scelta al cambiamento (tasso di risposta oltre 50%), confermando che la formazione continua è un elemento importante per attrarre e (o trattenere) talenti.


Importante per scegliere di non lasciare la propria azienda, infine, un buon piano di welfare aziendale e un definito percorso di avanzamento carriera, giudicati gli elementi fondamentali per "non guardarsi intorno" dal 40% del panel. Inoltre per tutte e tre le tipologie di lavoratori si evidenzia l'importanza di disporre di almeno tre giorni alla settimana di smartworking".


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