Puntare su infrastrutture digitali ed energetiche per rendere il Paese più competitivo e sostenibile
Massimo Antonelli (EY): lo si evince dal PNRR, in cui le due aree insieme assorbono il 67% del piano. Ma senza investimenti in digitale la transizione energetica diventa un miraggio
La transizione digitale e quella energetica sono due sfide interconnesse che devono procedere di pari passo per consentire all'Italia di tornare a correre.
La rete infrastrutturale dovrà essere un abilitatore e la leva per potenziare i benefici derivanti da questa "rivoluzione" industriale e sociale.
È questa la missione per il futuro del Paese per istituzioni e key player protagonisti del secondo appuntamento dell'EY Summit Infrastrutture 2021 "Transizione digitale ed energetica".

Massimo Antonelli, Regional Managing Partner dell'area Mediterranea e CEO per l'Italia di EY, ha evidenziato l'importanza di mettere in campo le riforme necessarie ad accompagnare il processo di transizione energetica e digitale del Paese.
"La transizione digitale e quella energetica sono due pilastri per la trasformazione del nostro Paese - ha dichiarato Antonelli -.
Lo si evince dal PNRR, in cui come sappiamo le due aree insieme assorbono il 67% del piano, e lo confermano anche i risultati della nostra recente indagine EY-SWG che indica due priorità : il passaggio completo alle energie rinnovabili per le infrastrutture delle utilities (secondo il 54% dei manager) e il potenziamento delle infrastrutture di connettività (40%).
Quello che ancora poco viene riconosciuto, invece, è quanto le due transizioni siano interdipendenti tra loro.
Questo concetto è essenziale come lo è la necessità di fare delle riforme coraggiose che permettano ad amministrazione, imprese e parti sociali di collaborare nel migliore dei modi per costruire tutti insieme un futuro più sostenibile per le nuove generazioni, facendo fronte in modo responsabile agli impatti sociali che le trasformazioni origineranno".
Senza investimenti in digitale la transizione energetica diventa un miraggio
Rafforzare le tecnologie digitali risulta imprescindibile per lo sviluppo di tutte le priorità individuate nel PNRR e contribuire positivamente anche alla sostenibilità del Paese.
È quanto emerge anche dalla seconda parte dello studio EY-SWG per il Summit Infrastrutture che ha coinvolto oltre 400 manager e dirigenti pubblici italiani che si sono espressi sui temi della digitalizzazione e della sostenibilità , due ambiti che sono al centro del Recovery Plan messo a punto dal governo Draghi.
I nuovi dati dell'indagine, presentati durante il Summit, certificano che i manager sono ampiamente consapevoli della sinergia tra transizione energetica e digitale, che possono fare la differenza in termini di risparmio di energia e minor spreco delle risorse ambientali: secondo il 95% dei partecipanti, il rafforzamento delle tecnologie digitali non potrà che dare un contributo positivo ai processi di sostenibilità .
L'Italia registra già un buon livello di sviluppo nella transizione energetica grazie alla proattività di alcuni grandi attori del settore e al supporto di una legislazione incentivante, oltre che di una risposta positiva dell'intera filiera, utenza inclusa.
Infatti, sul tema delle infrastrutture per le utilities, tra le priorità degli intervistati primeggia la transizione completa alle energie rinnovabili (54%), seguita dall'ottimizzazione dell'utilizzo delle infrastrutture fisiche, come la fibra, l'energia elettrica sugli stessi tralicci e l'unione di gas e idrogeno nella stessa pipeline (37%), e dalla costruzione di termovalorizzatori per la produzione di energia dai rifiuti (sempre 37%).
Infine, un 32% pone l'accento sulla necessità di rendere più efficiente la rete idrica.
L'energia del futuro sarà decarbonizzata, decentralizzata e digitale.

La catena del valore dell'energia, quindi, muterà e impatterà su produzione, consumi e infrastrutture coinvolte, e sarà pertanto necessario avere le competenze utili a introdurre e valorizzare le tecnologie digitali richieste.
Infrastrutture digitali oggi e 5G
Tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 c'è stata una crescita sostenuta di offerte commerciali 5G in tutto il mondo.
In Italia la copertura della popolazione con almeno tre operatori ha raggiunto il 20%, raddoppiando in un anno, mentre uno degli operatori ha già raggiunto il 91% della copertura attraverso l'attivazione dell'infrastruttura 5G ready, che raggiungerà il 99% della popolazione entro il 2025 .
Nel leggere questi dati bisogna tener conto, però, che non si può più parlare solo di una singola tecnologia ma che le infrastrutture digitali includono anche il cloud computing, le reti IoT e la sensoristica, ambiti che necessitano di ulteriori sviluppi, e che queste percentuali vanno analizzate anche alla luce del gap infrastrutturale di alcuni territori, oltre che con la capacità di utilizzo da parte delle aziende stesse e della pubblica amministrazione, settori che dimostrano per contro una certa arretratezza.