Il settore petrolifero alle prese con grandi trasformazioni
Alberto Artoni (AcomeA SGR): riposizionare il modello di business è sempre complicato, specialmente per aziende di lunga storia e di grande dimensione, ma questa sfida presenta anche delle interessanti opportunità per creare valore per gli azionisti
Il settore energetico è da tempo al centro di una profonda trasformazione, che sta via via cambiando il modello di business di molte società, anche alla luce della maggiore consapevolezza tra i vari stakeholders dell'importanza delle sfide legate al cambiamento climatico.
È importante ricordare come diversi anni orsono l'arrivo delle tecnologie di trivellazione orizzontale abbia permesso di aumentare significativamente la produzione di petrolio e gas naturale al punto da trasformare gli USA in esportatori netti.

Al contempo, la crescente consapevolezza della sfida del cambiamento climatico e la prospettiva di una, anche solo parziale, sostituzione dei veicoli con motore a scoppio in favore di propulsori elettrici hanno convinto la maggioranza degli analisti ad aderire alla cosiddetta teoria del "peak oil".
Contrariamente a quanto si diceva negli anni 2005-2008, in questo caso ci riferisce al picco della domanda e non al picco dell'offerta (oggi si ritiene che nei prossimi decenni si raggiungerà, o forse è già stato raggiunto, il punto massimo della domanda aggregata di petrolio e, quindi, negli anni successivi il consumo della commodity andrà progressivamente calando.
Negli anni precedenti alla Grande Crisi Finanziaria, si parlava, invece, di picco dell'offerta di petrolio, per sottolineare, al contrario, la scarsità delle risorse naturali ed il costo marginale crescente di estrazione.