Bene lo smartworking, ma cresce la voglia di tornare in ufficio appena possibile
Per ragioni lavorative ma anche per tornare alla normalità: il 57% ha nostalgia dei colleghi, il 23% si sente isolato, il 35% desidera un miglior worklife balance. Ma la paura del virus resta forte
Dopo più di un anno di emergenza sanitaria, i lavoratori italiani si sono adattati allo smartworking ma desiderano recuperare la propria quotidianità. Il 78% vuole tornare in ufficio appena possibile, in parte per necessità lavorative ma anche per ricominciare a relazionarsi con i colleghi, uscire da una sensazione di isolamento e ricostruire l'equilibrio fra vita professionale e privata che aveva prima della pandemia.
E l'83% sarebbe pronto a vaccinarsi, se fosse necessario per poter svolgere le proprie mansioni in presenza.
Ma gli italiani, insieme a spagnoli (69%) e britannici (72%), sono anche i lavoratori più spaventati dal virus, con il 71% che non si sentirà sicuro finché le persone del proprio ambiente non si saranno vaccinate, ben 18 punti sopra alla media globale, e oltre un dipendente su due preferisce continuare a lavorare da casa fino a quando non sarà stata vaccinata la maggior parte della popolazione (53%).

Sono alcuni risultati del Randstad Workmonitor, l'indagine semestrale sul mondo del lavoro di Randstad, primo operatore mondiale nei servizi HR, che ha analizzato la percezione dei lavoratori sul legame fra vaccini anti-Covid e lavoro e sui pro e contro dello smart working e del lavoro in presenza durante la pandemia.
Una ricerca condotta in 34 Paesi nel mondo su un campione di oltre 800 dipendenti di età compresa fra 18 e 67 anni per ogni nazione.
"Dal successo della campagna vaccinale dipende la completa ripartenza del mercato del lavoro e del sistema paese", afferma Marco Ceresa, Amministratore delegato di Randstad Italia (nella foto). "Lo sanno le imprese, che richiedono o incoraggiano i loro dipendenti a vaccinarsi, e lo sanno i lavoratori che nel vaccino ripongono grandi aspettative per la propria sicurezza e la propria occupabilità.
Il timore del virus è ancora molto elevato e porta oltre metà dei lavoratori a preferire lo smartworking, ma dalla ricerca emerge un forte desiderio di ritorno alla normalità con quasi otto dipendenti su dieci che vogliono tornare in ufficio appena possibile.

In un momento così delicato entrambe le parti devono essere flessibili: i lavoratori devono mettersi a disposizione delle aziende, ma le imprese devono cercare il più possibile di costruire un ambiente di lavoro, in presenza o a distanza, attento alle loro esigenze e in grado di farli operare in serenità e in sicurezza".
Mi vaccino, quindi lavoro
Per gli italiani il vaccino è una garanzia di sicurezza, ma anche un'occasione per poter continuare a lavorare o trovare più opportunità di impiego.
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