L'inflazione nella palla di cristallo
Maria Paola Toschi (J.P. Morgan AM): il rischio principale è che le politiche fiscali e monetarie restino troppo accomodanti troppo a lungo creando un contesto favorevole all'escalation delle aspettative
La prospettiva di fine pandemia sta producendo una grande euforia.
Nella seconda parte dell'anno gli Stati Uniti guideranno una forte ripresa grazie al cospicuo Piano Biden che potrebbe essere seguito da altri investimenti al vaglio del congresso.
Ma a guastare la festa c'è un serio dilemma: dove andrà l'inflazione in America?
Ad aprile l'indice dei prezzi al consumo è salito del 4% a/a, mentre l'inflazione core al 3%.
A spingere l'inflazione hanno contribuito il balzo dei prezzi delle auto usate, dei biglietti aerei e degli alloggi turistici che riflettono la forte domanda post lockdown.

Sarà un rialzo temporaneo o persistente?
La Fed continua a sposare la tesi della inflazione temporanea e che sia presto discutere di tapering.
Ciò ha calmato i mercati che tuttavia non sono del tutto convinti che la banca centrale sarà paziente a lungo.
Si teme che la Fed sia preoccupata del rialzo delle aspettative di inflazione.
er questo ha introdotto un indicatore che traccia le aspettative di inflazione degli operatori istituzionali per monitorare il mood del mercato.
A breve termine l'inflazione è attesa ancora in rialzo come risultato dell'effetto base amplificato dal boom di domanda.
Inoltre i forti sussidi del Piano Biden stanno scoraggiando la ripresa dell'attività lavorativa.
Le aziende fanno fatica a trovare occupati e devono alzare i salari per riempire i posti vacanti con rischio di accelerare l'inflazione.
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