Il Bitcoin è davvero il nuovo oro digitale?
Jason Guthrie (WisdomTree): man mano che la volatilità si andrà abbassando, l'asset digitale sarà efficace anche per periodi sempre più brevi. E anche la trasferibilità non è un problema
Possiamo considerare il Bitcoin come l'oro digitale?
Sì, ma con alcune riserve.
L'analogia con l'oro è utile per capire qualità come la durevolezza e l'alta difficoltà di creazione/duplicazione.
Queste sono le caratteristiche che hanno reso l'oro un mezzo storicamente ambito ed in grado di rappresentare una riserva di valore e un mezzo di scambio - qualità condivise con il Bitcoin.
L'offerta limitata è anche ciò che rende un asset resistente all'inflazione.
Questa comparazione può fornire un buono strumento per capire le fondamenta del valore dell'asset digitale, ma le similitudini finiscono qui.

Ci sono due grandi differenze da riconoscere quando si parla di Bitcoin come "oro digitale":
1.
L'oro ha avuto 1.000 anni per affermarsi organicamente come riserva di valore.
2.
L'oro è poco pratico da usare nelle transazioni moderne ed è generalmente inaccessibile al cittadino comune.
La prima ci aiuta a pensare a quali caratteristiche dobbiamo aspettarci da un asset emergente che sta attraversando una fase di rapida adozione globale.
La seconda parla dei potenziali usi e del valore aggiunto che il Bitcoin può fornire agli individui all'interno del sistema finanziario globale, con ramificazioni ben più profonde di quelle che ha l'oro oggi.
È assolutamente vero che il Bitcoin è una delle asset class più volatili, ma è anche vero che questa è la prima vota in cui assistiamo all'introduzione di una nuova asset class in un sistema finanziario già globalizzato: il percorso verso l'adozione di massa è tutt'altro che lineare, avvolto dall'incertezza e da un processo pluridecennale.