Per realizzare la Digital Transformation bisogna crederci
Edwin Weijdema (Veeam): il rapporto dell'uomo con la tecnologia, che sia un cliente, un decisore aziendale o un dipendente, è tutta una questione di fiducia
Oggi più che mai, dipendiamo dalla tecnologia per lavorare, comunicare e divertirci, e proprio per questo motivo dobbiamo riporre la massima fiducia in essa.
Quando scegliamo di lavorare da casa invece di andare in ufficio, siamo fiduciosi del fatto che il nostro portatile sia perfettamente funzionante, che la connessione Internet sia stabile e che si possa accedere alle applicazioni in cloud di cui abbiamo bisogno.
Nonostante ciò, inconsciamente, siamo più preoccupati della connessione o dello stato del nostro computer quando lavoriamo da casa rispetto a quando siamo in ufficio, con un team IT a disposizione nell'ufficio accanto.

Questo perché spesso, avere fiducia nella tecnologia significa affidarsi all'ignoto.
Ho abbastanza fiducia in qualcuno o qualcosa da poter superare l'incertezza del risultato? Se non si ha fiducia, non si corrono rischi, non si fa il così detto "salto nel buio", il che significa che non si cambierà mai.
Quindi, mentre le aziende continuano il loro percorso di Digital Transformation (DX), come possono assicurarsi che una mancanza di fiducia verso la tecnologia non impedisca loro di prendere i rischi necessari associati a qualsiasi tentativo di avviare il cambiamento?
Per certi versi, il processo che ci porta ad avere fiducia nella tecnologia è molto simile a quello che avviene con un altro essere umano.
Abbiamo una serie di strumenti a cui attingere.
Il primo è il nostro istinto.
Spesso capiamo se possiamo fidarci di una persona in meno di 30 secondi dal primo incontro.
E questo avviene anche per la tecnologia.
Tutto, dal logo del brand alla prima interazione con l'interfaccia utente, contribuisce alla nostra percezione di un dispositivo, di un sito web o di una comunicazione, ci dice se possiamo fidarci o meno.
Diversi studi suggeriscono che siamo più propensi ad accettare telefonate da numeri che riconosciamo.
Siamo diffidenti nel fornire informazioni personali su noi stessi quando ci registriamo a un servizio online, mentre non esiteremmo a dare gli stessi dettagli a un addetto bancario o a un consulente finanziario.
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