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28/04/2021

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Il livello di innovazione delle imprese italiane è da alzare

Il problema non è la digitalizzazione, che sta avvenendo a ritmi sostenuti,

In questo periodo sono chiamato a parlare in tanti eventi, a volte come moderatore e a volte come speaker. Il mio punto di vista di divulgatore passa non da un'ipotesi di passato, ma da un'analisi del presente e di chi è maggiormente attivo a livello di innovazione.
La digitalizzazione, e su questo sono concordi tutti, ha fatto passi da gigante a causa della pandemia - non possiamo mai utilizzare la frase "grazie alla pandemia" perché è costata troppo cara in termini di vite umane -, e in Italia ha avuto una grande accelerazione.
Il problema, a mio modesto avviso, è che si tratta troppo spesso di un cambio di tecnologia, un passaggio verso il cloud, ma non un cambiamento di strategia.
E' quella che io definisco come "innovazione dello spreco".
Il fatto di avere una tecnologia più performante ma senza un cambio dei processi aziendali non significa che ho fatto innovazione, ma semplicemente che posso fare le cose più velocemente e, come per il cloud, in maniere che prima non potevo immaginare.
La vera innovazione avviene quando si inserisce una tecnologia frutto di una strategia nuova e che fa cambiare passo all'azienda, libera risorse che possono dedicare più tempo ad altre mansioni o per esplorare "territori" nuovi.


Per un cambio di strategia servono competenze, spesso trasversali, ma anche riuscire a connettere le "parti di business" delle imprese con le "parti tecnologiche", nonché abbattere i silos aziendali e condividere non solo idee ma anche i dati.
Tantissimi progetti giudicati innovativi, a guardare con attenzione, non lo sono per niente, sono solo un cambio di passo, ma non modificano le procedure aziendali e il respiro è quello del passato.
Per guardare al futuro serve una vera trasformazione, che passa dal digitale, ma anche se non soprattutto dal ripensare il modo di operare.
Le aziende italiane, soprattutto le medie e piccole, ossia praticamente tutte, faticano a cambiare il passo e a rivoluzionarsi al loro interno.
All'estero le imprese hanno intrapreso questo cambiamento.
Certo, le nostre sono state travolte dall'eCommerce, ma per pensare al futuro e a una nuova normalità che probabilmente arriverà tra un paio d'anni, servono molte componenti, ma soprattutto delle strategie di business che, troppo spesso, mancano del tutto.
Quelle che vediamo sono adattamenti di quelle del passato, basta leggere i piani industriali delle aziende quotate e quante di questi sono stati aggiornati dopo la diffusione del Covid-19.



Il problema è serio, molto più serio del Recovery Plan e di qualsiasi decreto della Presidenza del Consiglio.

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