Sempre più manager usano il design thinking per gestire l'innovazione in azienda
I 10 settori con più investimenti coprono quasi il 75% della spesa: energia, manifattura e finanza e assicurazioni i più attivi. I progetti più finanziati riguardano la risoluzione di problemi complessi
Il Design Thinking, l'approccio alternativo all'innovazione che integra capacità analitiche con attitudini creative, si diffonde nelle imprese italiane, crescendo soprattutto in quei settori dove la trasformazione digitale richiede nuove competenze per costruire una customer experience efficace e integrandosi con altri modelli di gestione dell'innovazione.
L'analisi condotta su 368 manager responsabili di diverse unità di business aziendali evidenzia come il Design Thinking sia il modello più adottato, utilizzato da quasi un terzo del campione (31,2%), seguito dall'approccio Agile Development (che promuove il continuo sviluppo e miglioramento del progetto lungo le diverse fasi del suo ciclo vitale) che è impiegato da un manager su quattro (25,0%), dall'Open Innovation (che sfrutta spunti di innovazione dall'esterno per accelerare l'innovazione in azienda e condivide con il mercato l'innovazione prodotta internamente, 18,7% del campione) e dal modello Lean Startup (che sviluppa attività e prodotti mirati ad accorciare il ciclo di sviluppo di un prodotto e a determinare rapidamente se il modello di business proposto è funzionale, 15,6%), mentre circa uno su dieci si concentra su altri approcci all'innovazione (9.5%).

I settori che nel 2020 hanno investito maggiormente in progetti basati sul Design Thinking sono energia (13,0% della spesa), manifattura (12,3%) e finanza e assicurazioni (11,8%).
Ma è forte anche l'interesse dei comparti retail (10,5%), food & beverage (7,9%), healthcare (6,4%), automotive (4,1%), pubblica amministrazione (2,9%) logistica e trasporti (2,5%) e IT (2,4%).
Questi dieci settori coprono quasi il 75% del totale degli investimenti in iniziative di Design Thinking nell'ultimo anno.
Il 38,6% della spesa riguarda progetti per la risoluzione di problemi complessi (Creative Problem Solving), in crescita del 5,1% rispetto al 2019, il 24,6% è dedicato alla realizzazione e verifica rapida di prodotti e servizi (Sprint Execution, -2,8%), il 22,6% alle attività pensate per coinvolgere più profondamente i dipendenti nei processi creativi (Creative Confidence, -4%) e il 14,6% si concentra sulla ridefinizione della visione strategica aziendale (Innovation of Meaning, +0,5%).