Piattaforme digitali, vaccini, privacy e lezioni da imparare - Punto e a Capo - @gigibeltrame
La questione delle vaccinazioni dimostra che il livello di digitalizzazione del Paese è lontano dall'eccellenza
Una primula doveva mostrare la rinascita del Paese.
Una bella immagine che ho davvero apprezzato molto, ma che purtroppo è rimasta solo nelle immagini evocative di questo periodo storico.
Infatti, il piano per le vaccinazioni ha fatto acqua da tutte le parti.
Non mi addentrerò nei discorsi relativi all'approvvigionamento dei vaccini o alle location scelte, ma semplicemente al lato tecnologico della questione: la prenotazione.

Ho due genitori in Lombardia, uno già vaccinato con la seconda dose, l'altro in arrivo in questi giorni.
Tutto ha proceduto più o meno bene, con la registrazione nella prima piattaforma regionale.
Però non abbiamo mai ricevuto una sorta di conferma della registrazione, nessun SMS durante l'attesa mentre qualche altro anziano lo riceveva, ma nel complesso l'esperienza utente non è stata malvagia.
La convocazione via SMS è arrivata puntuale.
Per mia suocera, invece, il sistema ha mostrato una falla: impossibilitata a recarsi al centro vaccinale in quanto ricoverata in ospedale, non è stato possibile in nessun modo cancellare la prenotazione, nonostante le chiamate al numero telefonico.
Una situazione antipatica, ma soprattutto angosciante visto che tutti quanti sappiamo che i vaccini sono limitati e che mi pare assurdo non poter segnalare una disponibilità in più per qualcuno.
Eppure il sistema è semplice, perché per registrarsi serve solo il codice fiscale, tessera sanitaria e un telefono cellulare, si poteva approntare una pagina anche per le cancellazioni allo stesso modo.
Questo è un uso poco utile di come con poche righe di codice adattate si possono offrire servizi migliori, una customer experience soddisfacente e, non ultimo, fare una bella figura come Pubblica Amministrazione amica dei cittadini.
Uno sforzo davvero minimo, ma efficace.