Impennata di listing sull'AIM Italia nel quarto trimestre 2020
Manuel Coppola (BDO Italia): nonostante la pandemia le PMI italiane continuano a investire e a crescere grazie all'accesso a nuovi capitali. Bene il credito d'imposta sulle spese di consulenza per il processo di IPO
Nel 2020 l'impatto delle ondate pandemiche non ha risparmiato le operazioni di listing: nel 2020, infatti, le IPO registrate su AIM Italia sono state 23 (di cui 21 IPO e 2 ammissioni), contro le 31 avvenute nel corso del 2019. Queste vanno ad aggiungersi alle altre 115 società già quotate per una capitalizzazione di mercato pari a 5,9 miliardi di euro, un valore in flessione rispetto all'anno precedente, quando si era attestato a 6,6 miliardi.

La raccolta media delle IPO nel 2020 è stata pari a 6,5 milioni, in incremento del 9% rispetto al dato del 2019.
E' quanto emerge dal recente studio sulle IPO nel segmento AIM della Borsa Italiana nel corso del 2020 di BDO Italia, tra le principali organizzazioni di consulenza e revisione aziendale.
Nel corso dell'ultimo trimestre dello scorso anno si è registrata una netta accelerazione delle quotazioni: tra ottobre e dicembre 2020, infatti, sono approdate sul listino AIM 14 società contro le 7 dei primi nove mesi, confermando in questo modo le previsioni fatte durante il terzo trimestre dello scorso anno.
Questo sprint si spiega con il fatto che l'incertezza sui mercati e gli impatti della pandemia da COVID-19 hanno fatto ritardare la «finestra» temporale di quotazione, generalmente collocata in seguito all'approvazione dei bilanci di esercizio (tra aprile e agosto), concentrando quindi nell'ultimo trimestre dell'anno le operazioni di IPO.