PMI innovative: il COVID-19 costringe a rivedere l'organizzazione interna
Daria Tagliasacchi (Willis Towers Watson): hanno imparato molto velocemente ad adattarsi alle nuove necessità con il fine ultimo di garantire la continuità di business. Ora occorre lavorare sul lungo termine
Dalla reazione al problema alla pianificazione futura.
Così si potrebbe sintetizzare la situazione delle PMI innovative italiane.
La pandemia ha infatti causato un impatto negativo sui risultati a breve termine, e circa il 90% ha già messo a punto un piano strutturato per garantire la continuità operativa nei prossimi mesi.
L'organizzazione interna è in assoluto la maggiore criticità da gestire per le PMI e anche l'area in cui si dovranno concentrare i maggiori investimenti, oltre all'area Information Technology.

Circa l'80% delle società ha infatti intenzione di rivedere la struttura organizzativa per supportare la strategia a medio e lungo termine sulla base dell'attuale scenario.
È quanto emerge dalla survey "HR Best Practice & Tax Incentive - PMI Innovative" di Willis Towers Watson.
Secondo Daria Tagliasacchi, Human Capital Associate di Willis Towers Watson, "l'industria è stata chiamata a reagire alle difficoltà e alle nuove sfide, mai vissute prima, presentate dalla pandemia da COVID-19, e le PMI hanno imparato molto velocemente ad adattarsi alle nuove necessità con il fine ultimo di garantire la continuità di business.
Hanno rivisto la struttura organizzativa per supportare la strategia aziendale di medio lungo termine, accelerato il ritmo di crescita degli investimenti tecnologici, implementato lo smartworking e puntato allo sviluppo professionale, creando nuovi ruoli sulla base delle competenze richieste dal mercato.