Fusioni e acquisizioni: segnali positivi per il 2021. Anche per l'Italia
Emanuela Pettenò (PwC): il Merge & Acquisition sarà caratterizzato sia da operazioni opportunistiche sia trasformazionali, polarizzazione sui settori "vincenti" (fintech, digital, healthcare) e sugli asset migliori
Sul fronte delle aggregazioni e degli investimenti (M&A) da parte delle imprese l'impatto della pandemia si è fatto sentire nel corso del 2020, con la crisi economica che ha frenato molti deal. Un'inversione di tendenza si è avuta nella seconda parte dell'anno, quando specialmente in Europa le misure di lockdown si sono attenuate, e il settore ha potuto limitare i danni. Secondo PwC la contrazione totale a livello mondiale si è attestata al -9% a volumi e -3% a valore sul 2019.
Dopo il fisiologico calo intervenuto nel primo semestre dello scorso anno, dovuto essenzialmente alla rifocalizzazione delle imprese sulla gestione dello smartworking, della liquidità e dei rapporti di fornitura, e sulla business continuity, la seconda metà del 2020 ha fatto registrare un'impennata degli investimenti, anche grazie alla ripresa dei piani di acquisizione dei fondi di Private Equity (ormai stabilmente oltre il 30% del settore).

L'accelerazione delle attività di M&A registrata a partire dal terzo trimestre 2020 ha riguardato tutte le aree geografiche con punti di massimo toccati nell'ultimo trimestre nell'area Asia-Pacific e, in ambito europeo, in Italia. L'aumento del "deal value", con un picco nel quarto trimestre 2020, è collegato ad un incremento del numero dei "mega-deal" (ossia di quelli con controvalore superiore a 5 miliardi di dollari) per un totale di 57 a livello mondiale nel secondo semestre 2020 (688 mld) rispetto a 27 nel primo semestre (266 mld).
Investitori strategici molto cauti
Sia a livello globale sia italiano, i deal del 2020 hanno visto una maggiore prudenza da parte degli investitori strategici (-7% e -34% rispettivamente a valore), compensata da un'accelerazione da parte degli investitori finanziari, che in Italia rappresentano il 37% del numero di operazioni e il 59% del valore, con una marcata accelerazione dal secondo semestre. che può esser un segnale positivo per quest'anno.

Secondo Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia e Markets Deals Leader di PwC, "complessivamente vediamo un incremento nell'attività di M&A nel 2021, caratterizzato sia da operazioni opportunistiche sia trasformazionali, polarizzazione sui settori "vincenti" (fintech, digital, healthcare) e sugli asset migliori, su cui ci sarà un incremento di competizione e aumento delle valutazioni, bilanciato da una riduzione di volumi e multipli sui settori più negativamente impattati dal COVID-19 o con modelli di business che non hanno saputo rispondere ai cambiamenti strutturali richiesti dal cosiddetto ?new normal' (fashion, food service). Su questi ultimi, prevediamo un incremento di operazioni di ristrutturazione, soprattutto nei settori che non hanno beneficiato di sussidi e in generale al termine delle misure straordinarie".
Il mercato italiano
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