Obbligazioni europee: concentrati sulla ripresa e sulla politica
David Zahn (Franklin Templeton): ci sono motivi di ottimismo per un quadro più brillante dell'Europa entro la fine dell'anno, pronti per cogliere le opportunità che potranno presentarsi
Il calendario si è aperto alla prima pagina del 2021, e se per quanto riguarda i mercati il nuovo anno al momento appare simile al 2020, all'orizzonte si affaccia una speranza. Stiamo ancora combattendo con i disastri causati dal COVID-19, ma in tutto il mondo sono iniziate le campagne di vaccinazione e ciò dovrebbe contribuire a un ritorno della fiducia, oltre che della crescita economica, con l'avanzare dell'anno. Molto sicuramente in Europa vi sarà una recessione a W, che tuttavia è dovuta ai lockdown ancora in atto.

È pertanto indubbio che le prospettive per l'Eurozona nel breve termine sono precarie. Il blocco deve difendersi da una nuova ondata di contagi del COVID-19, tassi d'interesse negativi e disinflazione. Nonostante una robusta ripresa dimostrata dalle cifre del prodotto interno lordo per il terzo trimestre 2020, la prognosi è meno ottimista per la prima parte del 2021. Siamo quindi convinti che per sostenere l'economia e i mercati la Banca Centrale Europea (BCE) dovrà mantenere la sua impostazione accomodante, lasciando i tassi ancora bassi e continuando ad acquistare asset.
Con la revoca dei lockdown dovremmo assistere a un revival dell'economia, ma potrebbero volerci da due a tre anni per tornare al punto in cui eravamo prima della pandemia. Prevediamo quindi che la banca centrale manterrà la sua impostazione ultra-accomodante, ed è probabile che gli spread del credito restino compressi. Nella ricerca di rendimenti, secondo noi molti investitori guarderanno all'Europa centrale e a una qualità più bassa del credito.
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