Le cinque ragioni della crescita del Bitcoin
Jason Guthrie (WisdomTree): dall'adozione delle criptovalute da parte degli investitori istituzionali, al calo dell'offerta, fino alla paura di perdere l'attimo fuggente da parte degli investitori
Il bitcoin ha superato per la prima volta quota 40.000 dollari, avendo registrato un aumento superiore al 265% rispetto all'ottobre 2020 e superiore al 430 negli ultimi 12 mesi, distinguendosi perciò tra gli asset con le performance migliori dell'anno appena trascorso.
La gente spesso si domanda: perché questo boom? Qual è il suo vero valore?
Considerando che questo asset si trova in una fase iniziale del suo ciclo di vita, che il suo ecosistema è complicato e che manca un approccio concordato alla valutazione dei fondamentali, è difficile rispondere a questa domanda, che comprende una serie di fattori concomitanti:
1. Calo strutturale dell'offerta: il cosiddetto "halving"
L'11 maggio 2020 il premio in bitcoin per i blocchi minerari si è dimezzato: considerata la natura delle aziende attive nell'estrazione del bitcoin, esse consumano risorse denominate in valuta fiat (hardware, energia elettrica) e generano bitcoin che vendono. Il cosiddetto "halving" o dimezzamento ha ridotto l'offerta, esercitando una pressione al rialzo sul prezzo dei risparmiatori intenzionati a comprare.
Esiste inoltre un interessante modello di valutazione che si basa su questo aspetto, il cosiddetto "stock-to-flow" utilizzato per valutare il prezzo del bitcoin trattandolo al pari di una riserva, come l'oro, e determinando il valore sulla base delle caratteristiche dell'offerta; un metodo al quale il prezzo si è conformato sorprendentemente bene.
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