Laddove gli aggressori si affidano generalmente a movimenti laterali - cercando un qualsiasi punto di ingresso e lavorando per elevare l'accesso e spostarsi attraverso la rete per raggiungere la destinazione desiderata - queste isole ora limitano l'aggressore a qualsiasi livello di accesso elevato sia stato concesso al loro obiettivo specifico.
Di conseguenza, vedremo un movimento verticale, con gli aggressori che prendono di mira i singoli individui, come gli utenti aziendali, in base a ciò a cui hanno accesso: dalle console amministrative e dai registri finanziari, ai dati della concorrenza.
Se da un lato questo nuovo approccio alla ?catena di attacchi personalizzata' sarà più dispendioso in termini di tempo e di costi per gli attaccanti che dovranno identificare e profilare l'esatto obiettivo, dall'altro porterà anche a cicli di attacco più brevi, rendendo più difficile per le organizzazioni identificare e fermare gli attacchi prima che abbiano un impatto sul business".
I deepfake diventano una minaccia anche per le aziende
"Qualcosa può essere troppo enfatizzato e rappresentare comunque una minaccia emergente? Questo è il caso dei deepfake, un termine che è simulatamene abusato e un esempio di come gli attaccanti continueranno a personalizzare i loro attacchi", afferma Nir Chako, Cyber Research Team Leader, CyberArk Labs.
"In sintesi, i deepfake sono video o immagini, sintetici o manipolati, in cui una persona viene sostituita con la somiglianza di qualcun altro.
Da un punto di vista culturale, il concetto di deepfake ha dominato i notiziari come una potenziale minaccia che potrebbe influenzare l'opinione pubblica, danneggiare la reputazione e altro ancora.
Spesso questi attacchi fanno notizia, ma finiscono per essere relativamente poco efficaci.
Tuttavia, man mano che la tendenza della catena di attacchi personalizzati continua, vedremo l'emergere di deepfake negli attacchi alle imprese - non per seminare necessariamente confusione o caos di massa, ma più per amplificare gli attacchi di ingegneria sociale.
Video e registrazioni di dirigenti sono spesso già disponibili per attività di marketing, social media e altro ancora.
Gli attaccanti potrebbero inserire deepfake in tentativi di phishing (che si allontaneranno dalla posta elettronica per sfruttare altre piattaforme come le applicazioni di chat e collaborazione) per rendere le comunicazioni manipolate ancora più autentiche.
Soprattutto al giorno d'oggi, dove sempre più organizzazioni si affidano al video come mezzo di comunicazione tra dirigenti e dipendenti, gli aggressori possono approfittare di questo livello di fiducia instillato.
Sono comuni, ad esempio, le e-mail di phishing che chiedono le password, ma cosa succederebbe se a quell'e-mail seguisse un messaggio urgente del CEO su WhatsApp? Gli attaccanti potrebbero anche utilizzare video manipolati di dirigenti sui social per invogliare clienti, dipendenti, partner e altro ancora a cliccare su link dannosi, creando nuove vie di attacco più ampie per gli attori dannosi".
Il 5G provocherà il più grande attacco DDoS di sempre
"Abbiamo già iniziato ad osservare come l'adozione di tecnologie come il 5G, l'internet delle cose (IoT) e il cloud stiano aprendo nuove frontiere per il business - e questo continuerà nel 2021.
Per il 5G in particolare, se da un lato permette alle aziende di accelerare la trasformazione digitale e di creare esperienze dinamiche per i clienti, dall'altro sta anche espandendo la superficie di attacco in modo esponenziale man mano che sempre più dispositivi interconnessi entrano in rete, e aprendo le organizzazioni a nuovi rischi", ricorda Bryan Murphy, Director of Consulting Services.
"Google ha recentemente rivelato di essere stata colpita da un massiccio attacco DDoS a 2,5 Tbps nel 2017 - il più grande attacco di questo tipo mai registrato - che ha addirittura superato l'attacco a 2,3 Tbps che ha colpito Amazon nel 2018.
A titolo di confronto, questi attacchi sono stati 4 volte superiori alla portata dei massicci attacchi Mirai botnet del 2016 che hanno compromesso oltre 600.000 dispositivi ed endpoint dell'internet delle cose.
Con il lancio del 5G in tutto il mondo, questi attacchi non saranno nulla rispetto ai massicci e più frequenti attacchi DDoS che il 5G consentirà.
Il 5G aumenterà la larghezza di banda complessiva disponibile e consentirà di collegare una quantità massiccia di dispositivi IoT.
Poiché non esiste ancora uno standard per la sicurezza dell'internet delle cose, questi dispositivi sono spesso facili da compromettere e controllare da un esercito di botnet.
Di conseguenza, vedremo il primo attacco DDoS a 5Tbps in assoluto che verrà sferrato entro l'anno.
Gli attacchi a 2Tbps vanificati da Google e Amazon diventeranno più comuni, causando una massiccia interruzione delle attività online e delle attività connesse".
Lo stress derivante dalla pandemia porterà i dipendenti a rappresentare un pericolo per la loro organizzazione
"La pandemia ha creato un'enorme tensione sui dipendenti e sulle loro famiglie.
L'incertezza economica e il passaggio al lavoro e alla scuola a distanza ha messo molti in un territorio inesplorato.
Queste nuove sfide potrebbero probabilmente spingere un numero maggiore di dipendenti a prendere decisioni sbagliate quando si tratta di sicurezza informatica e creare una nuova ondata di insider malintenzionati", conclude David Higgins, Technical Director.
"Come abbiamo già osservato nel 2020, gli attaccanti offrono sempre più spesso ai dipendenti con accesso privilegiato incentivi finanziari allettanti per condividere o ?accidentalmente' far trapelare le proprie credenziali.
Inoltre, l'accesso privilegiato sul dark web è più popolare che mai, e alcune ricerche indicano che gli aggressori sono disposti a pagare per ottenere l'accesso privilegiato alle reti aziendali, alle VPN e alle workstation.
La potenziale ricompensa finanziaria, combinata con l'aumento dell'ansia economica, porterà alla nascita di nuove minacce che le organizzazioni faticheranno a fronteggiare".
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