La trasformazione della Cina rappresenta un'opportunità per le aziende italiane
Pechino sta spingendo lo sviluppo del mercato interno investendo in quei settori che contano oggi e nel prossimo futuro
Il mercato cinese sta dimostrando una resilienza ed una capacità di ripresa oltre le aspettative. Nell'ultimo trimestre il colosso asiatico ha registrato infatti un rimbalzo del PIL del +4,9%, in assoluta controtendenza con i mercati occidentali, con prospettive per il 2021 ancora più positive.
In conseguenza della crescita economica della Cina su scala globale - secondo quanto si legge nel Rapporto annuale "Cina 2020" del Centro Studi per l'Impresa della Fondazione Italia Cina (CeSIF) - le relazioni economiche italo-cinesi avranno un ruolo di sempre maggiore importanza nel prossimo futuro.
Gli elementi in gioco sono molteplici e riguardano le relazioni commerciali, gli investimenti italiani in Cina e gli investimenti cinesi in Italia. Per quanto riguarda le relazioni commerciali, oltre a ragionare sui valori dell'interscambio e sull'evoluzione della bilancia commerciale, è opportuno, in un'ottica di lungo periodo osservare l'andamento delle quote italiane nelle principali voci di esportazioni verso la Cina. Una tale analisi permette di comprendere se si stiano raccogliendo tutte le opportunità presenti, tenendo conto che la Cina rappresenta ancora la nona destinazione per l'export italiano con una quota del 2,7%.
E se la Cina resta un mercato promettente a cui guardare, altrettanto lo è il nostro Paese per la Cina: a fine 2019 risultavano direttamente presenti in Italia attraverso almeno un'impresa partecipata 405 gruppi cinesi, di cui 270 cinesi e 135 con sede principale a Hong Kong. Le imprese italiane partecipate da tali gruppi sono in tutto 760 e la loro occupazione è di poco superiore a 43.700 unità , con un giro d'affari di oltre 25,2 miliardi di euro.
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